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ALLA FIERA DI ORZINUOVI IL SEMINARIO DI GENETICA PER LA ZOOTECNIA
01.09.2017

ALLA FIERA DI ORZINUOVI IL SEMINARIO DI GENETICA PER LA ZOOTECNIA

Il settore suinicolo italiano mantiene la supremazia della qualità dei prosciutti DOP grazie ai nuovi strumenti genetici a favore della tracciabilità della materia prima

 

Ad Orzinuovi il classico appuntamento di Confagricoltura per fare il punto sulla suinicoltura lombarda. Martinoni: “Un convegno voluto dagli allevatori per gli allevatori in una fiera da sempre agricola”. Lasagna: “Abbiamo dimostrato che tecnologia ed innovazione possono andare di pari passo con la sicurezza alimentare”

 

“Siamo fieri di ospitare anche quest’anno un convegno così importante – ha esordito il sindaco di Orzinuovi, Andrea Ratti -: la Fiera di Orzinuovi è nata per l’agricoltura e in questa sera ritorna alle sue origini grazie ad un appuntamento divenuto centrale nel settore suinicolo lombardo. Il confronto – ha proseguito Ratti – è la caratteristica che vi ha sempre contraddistinto e siamo contenti di poter partecipare al dibattito sul settore perché gli allevatori sono alla ricerca di fonti informative reali ed autorevoli”. Con queste parole di apprezzamento si è aperto il quarto seminario sul settore dei suini che anche quest’anno ha visto la partecipazione di numerosi imprenditori agricoli e l’intervento di relatori protagonisti nella suinicoltura lombarda.

“Grazie a questi seminari Confagricoltura dimostra come tecnologia e innovazione siano strettamente collegati con la sicurezza alimentare – ha affermato Matteo Lasagna, vicepresidente nazionale dell’associazione sindacale -: siamo un paese di riferimento per tutto il mercato globale nella produzione di carne e anche per questo non possiamo mai fermarci nella selezione genetica”. E pensare che solo quattro anni fa eravamo in un contesto economico totalmente diverso per il settore: “Al termine del mio intervento nel 2013 – ha detto ancora Lasagna -, sempre in questo appuntamento nell’ambito della Fiera di Orzinuovi, ci eravamo promessi di tracciare una politica sindacale che potesse far uscire dalla crisi tutto il settore suinicolo e i suoi imprenditori e ce l’abbiamo fatta”.

Il riferimento del vicepresidente nazionale è al trend positivo dei prezzi che da circa 18 mesi soddisfa tutti i suinicoltori e Serafino Valtulini, presidente regionale della sezione suinicola di Confagricoltura, è partito da questo dato all’inizio del suo intervento: “Per produrre prosciutti Dop unici al mondo siamo stati obbligati a mantenere altissima la qualità delle nostre carni e solo in questo modo siamo riusciti a contrastare la concorrenza sleale, superando lo stato di difficoltà dei prezzi riconosciuti all’allevatore”. Valtulini ha sottolineato poi l’importanza della sicurezza alimentare dei nostri prodotti: “Grazie al rispetto delle rigide regole in materia alimentare e agli investimenti nella ricerca offriamo al consumatore finale una carne con un corredo enzimatico unico, tutelando il carattere organolettico a cui viene riconosciuta una supremazia in tutto il mondo”. Risultati che sono tutelati dal Consorzio di garanzia del suino italiano, per cui Confagricoltura si è a lungo battuta: “Questo ente è ciò che serviva per innalzare la tutela delle nostre produzioni – ha affermato il vicepresidente Lasagna – e deve essere d’esempio per altri settori agricoli oggi in crisi: la sinergia tra sicurezza ed innovazione è l’arma vincente”.

Il giornalista Guido Lombardi, moderatore del seminario, ha poi passato la parola alla dottoressa Cristina Schivazzappa, ricercatrice della Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari di Parma, che ha tracciato una panoramica tecnica sugli studi attuali per la tutela della qualità tecnologica delle cosce destinate al Prosciutto DOP.

Al presidente di Confagricoltura Brescia, Francesco Martinoni, il compito di concludere l’appuntamento: “Se da una parte la ricerca genomica sta facendo passi da gigante, dall’altra abbiamo delle preziosissime DOP come il prosciutto di Parma e San Daniele che sono sotto attacco da anni da parte di altri paesi che hanno l’obiettivo di cambiare i disciplinari per uniformare al ribasso la qualità del prodotto. Stiamo attenti all’assalto da parte di altri players internazionali poiché hanno disponibilità produttive molto superiori alle nostre – è il monito di Martinoni -: dobbiamo per questo motivo tenerci stretti i canoni di produzione del nostro prosciutto, senza dimenticare l’aiuto della scienza a favore del settore suinicolo. Ringrazio tutti i presenti – ha concluso il presidente di Confagricoltura Brescia - per essere intervenuti in un appuntamento nato dagli allevatori per gli allevatori”.