Approvato il fondo per le filiere zootecniche, Garbelli: “Con questo decreto il settore agricolo bresciano potrà ripartire. Positive anche le nuove regole europee sull’etichettatura”
ACCOLTE LE RICHIESTE DI CONFAGRICOLTURA PER DARE PIÙ RISORSE ALLA SUINICOLTURA E AGLI ALLEVAMENTI
DI BOVINI DA CARNE
Approvato il fondo per le filiere zootecniche, Garbelli: “Con questo decreto il settore agricolo bresciano potrà ripartire. Positive anche le nuove regole europee sull’etichettatura”
Per il presidente di Confagricoltura Brescia si sono raggiunti due importanti obiettivi, ossia lo stanziamento di risorse per l’ammasso privato dei prosciutti e il via libera da Bruxelles per l’obbligo di indicazione in etichetta dei Paesi di nascita, allevamento e macellazione dei capi.
“I 90 milioni destinati al Fondo delle filiere zootecniche sono un’importante leva per far ritornare a pieni giri il motore del settore agricolo bresciano”. Commenta così Confagricoltura Brescia lo schema del decreto ministeriale, approvato oggi nella Conferenza Stato-Regioni, che individua i criteri per il riparto e la gestione delle risorse destinate ad alcuni comparti dell’allevamento. “Indispensabile - aggiunge il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli - che quanto stanziato arrivi con tempestività alle imprese agricole per invertire la rotta delle pesanti contrazioni dei prezzi di vendita che hanno segnato importanti settori della nostra zootecnia”. Per gli allevamenti bresciani sono di particolare interesse le misure dedicate alla suinicoltura con 30 milioni più altri 10 per l’ammasso privato dei prosciutti e al comparto delle carni bovine per cui sono previsti 20 milioni per le carni di vitello a cui si aggiungono altri 15 per l’ammasso.
“Un ringraziamento sincero - prosegue Giovanni Garbelli - va all’assessore regionale all'agricoltura Fabio Rolfi che si è impegnato per il mantenimento dell’intervento per l’allevamento di vitelli inferiori agli 8 mesi (vitello a carne bianca), a cui andranno fino a 110 euro per capo, un importante settore sin qui escluso dagli interventi della Ue”. Per il rilancio del mercato sarà utile anche il sostegno dell’ammasso privato di queste carni. Anche per la suinicoltura, il doppio binario di intervento - contributo a capo macellato e per scrofa nati e allevati in Italia come richiesto da Confagricoltura, oltre l’ammasso dei prosciutti Dop - può contribuire a risollevare un settore che ha visto il crollo della redditività in questo primo semestre del 2020.
“Molto positivo per la filiera delle carni suine - sottolinea il presidente di Confagricoltura Brescia - anche il via libera da Bruxelles al decreto interministeriale sull’etichettatura dei trasformati a base di carne suina, come prosciutti e salumi”. Il decreto è sempre stato fortemente sollecitato da Confagricoltura. “Ringraziamo - conclude Garbelli - i ministri Bellanova, Patuanelli e Speranza per aver accolto la proposta che la nostra organizzazione aveva presentato al tavolo settoriale di aprile 2019”. Nelle etichette di prosciutti e salumi ora sarà obbligatorio indicare i Paesi di nascita, allevamento e macellazione dei capi. E solo quando tutti e tre saranno il nostro, si potrà apporre l’indicazione di prodotti “100% italiani”.