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Ceta, Martinoni scrive ai sindaci bresciani: “Basta con gli inutili slogan, guardiamo al bene delle imprese”
28.09.2017

Ceta, Martinoni scrive ai sindaci bresciani: “Basta con gli inutili slogan, guardiamo al bene delle imprese”

CONFAGRICOLTURA A SOSTEGNO DELL’INTESA UE - CANADA

Ceta, Martinoni scrive ai sindaci bresciani: “Basta

con gli inutili slogan, guardiamo al bene delle imprese”

Il presidente dell’organizzazione di via Creta: “L’accordo è diventato per molte associazioni un simbolo da contestare a prescindere dal contenuto, con motivazioni politiche e non commerciali o economiche”

Il presidente di Confagricoltura Brescia, Francesco Martinoni, ha scritto ieri una lettera a tutti i sindaci del territorio bresciano invitandoli a promuovere un dibattito nei consigli comunali dedicato all’accordo tra Unione Europea e Canada (Ceta) e a votare una mozione in favore dell’intesa.

Questo è avvenuto proprio nel giorno in cui il Senato ha rinviato a data da destinarsi la discussione e il voto per la ratifica dell’accordo da parte dell’Italia. Il Ceta in ogni caso, anche indipendentemente dal voto dei singoli Stati, è già in vigore per gran parte delle disposizioni previste.

“Ci auguriamo – afferma Martinoni – che gli amministratori locali, regionali e nazionali possano rendersi conto dell’importanza anche simbolica della ratifica di questa intesa; in Italia è tempo di finirla con gli slogan: guardiamo al bene delle imprese. Noi partiamo da un presupposto – continua il presidente di Confagricoltura Brescia -: il libero scambio delle merci anche a livello internazionale è attualmente condizione fondamentale per la sussistenza delle imprese e per il loro sviluppo economico. In questi giorni in cui, anche nei Comuni e a livello provinciale, si stanno affrontando dibattiti sul Ceta, riteniamo opportuno – prosegue Martinoni - sottolineare agli amministratori che è necessario superare dibattiti sterili ed ideologici: l’intesa con il Canada porterà vantaggi per il sistema agroalimentare italiano e quindi anche per le imprese agricole. Siamo un paese esportatore – sottolinea il presidente dell’organizzazione di via Creta – e quindi non possiamo temere accordi che mirano ad incrementare il nostro export”.

Il Ceta infatti prevede la soppressione dei dazi sul 92% dei prodotti agricoli e agroalimentari, con grandi vantaggi per il settore lattiero-caseario e per quello vitivinicolo. Per il vino, in particolare, vengono eliminate anche tutte le barriere non tariffarie alla commercializzazione.

Inoltre, nel territorio canadese saranno tutelate 143 Indicazioni Geografiche europee agroalimentari; 41 sono italiane, tra cui: Prosciutto di Parma, Prosciutto San Daniele, Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

Attualmente l’export italiano verso il Canada vale 3,65 miliardi di euro, di cui 768 milioni sono riferibili solo ai prodotti agroalimentari.

“Come ormai è noto – conclude il presidente di Confagricoltura Brescia -, alcuni movimenti e organizzazioni, venuto a mancare il vero obiettivo, ossia il TTIP, il negoziato con gli Stati Uniti attualmente sospeso, hanno fatto del Ceta il simbolo da contestare totalmente adducendo motivazioni molto dubbie che sembrano ben più politiche che non commerciali ed economiche. Confagricoltura ribadisce il proprio giudizio positivo ed invita gli amministratori pubblici a valutare il merito dell’intesa, senza lasciarsi condizionare da chi non persegue il bene delle imprese ma altri obiettivi”.