Fotovoltaico, il Tar del Lazio ritiene fondata l’illegittimità delle norme che rimodulano gli incentivi retroattivamente
DOPO IL RICORSO DI CONFAGRICOLTURA
Fotovoltaico, il Tar del Lazio ritiene fondata l’illegittimità delle norme che rimodulano gli incentivi retroattivamente
Giovanni Garbelli, vicepresidente di Confagricoltura Brescia: “Un passo avanti importante per le azioni che abbiamo intrapreso in difesa di coloro che hanno investito nelle energie rinnovabili”
Il Tar del Lazio nei giorni scorsi giorni ha ritenuto fondate le ragioni di illegittimità delle disposizioni contenute nel decreto legge n. 91/2014, come sostenuto da Confagricoltura nel ricorso promosso contro le norme che hanno rimodulato retroattivamente gli incentivi nel settore fotovoltaico. “Si tratta - commenta Giovanni Garbelli, vicepresidente di Confagricoltura Brescia - di un ulteriore e importante passo avanti nelle azioni che Confagricoltura ha intrapreso per tutelare quanti hanno investito nelle energie rinnovabili”. La normativa impugnata aveva stabilito per gli impianti fotovoltaici con potenza superiore a 200kW una riduzione delle tariffe incentivanti, rimodulandole, a partire dal gennaio 2015, su un periodo di 24 anni anziché i 20 inizialmente previsti. “Una decisione che abbiamo considerato sin dall’inizio del tutto negativamente - aggiunge Garbelli - e che getta all’aria i piani economico-finanziari delle imprese che hanno realizzato gli impianti sulla base di un preciso quadro di incentivi”. L’emergenza dettata dell’inquinamento atmosferico e dai cambiamenti climatici, insieme all’impellente necessità di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili “deve condurre invece - conclude il vicepresidente di Confagricoltura Brescia – a scelte più incisive per incentivare le produzioni di energia rinnovabile, a partire dalla definizione del Piano nazionale energia-clima, che per ora non tiene nella dovuta considerazione le agroenergie”. Tenuto conto dei riflessi del provvedimento anche rispetto alla legislazione europea, il Tribunale amministrativo ha sospeso il giudizio, chiedendo alla Corte Europea di Giustizia di pronunciarsi.