“Gli Spedali Civili non lucrino sulle spalle degli agricoltori”
CONTRATTI AGRARI: CONFAGRICOLTURA ALZA LA VOCE A TUTELA DEI SUOI ASSOCIATI
“GLI SPEDALI CIVILI NON LUCRINO SULLE SPALLE DEGLI AGRICOLTORI”
Martinoni: “Il bando pubblicato dall’ente bresciano è contro la ratio della legge che tutela la contrattazione agricola”
Confagricoltura Brescia, dopo aver esaminato il contenuto del bando per asta pubblica per l’individuazione degli operatori economici con i quali stipulare contratti d’affitto di fondo rustico, vuole sottolineare il proprio disappunto per un’azione che va in direzione opposta all’interesse di tutta l’agricoltura.
Quest’anno, a differenza degli altri anni, l’amministrazione degli Spedali Civili di Brescia ha deciso di indire un bando d’asta per l’assegnazione in affitto dei fondi di proprietà con una modalità diversa da quella che ha regolato fino a quest’anno le tornate precedenti. Alla scadenza del contratto era infatti consuetudine procedere alla concertazione con le rappresentanze di categoria nella definizione dei termini generici del contratto, per poi coinvolgere direttamente il singolo affittuario per completare il contenuto dello stesso con dettagli specifici. Il bando approvato con decreto n. 0309/2016 del 4 maggio 2016 predilige un indirizzo totalmente contrario a quello fin qui seguito: l’azienda, tramite lo strumento dell’asta pubblica, andrà ad assegnare in affitto i fondi di proprietà al miglior offerente aggiudicatario.
“In un contesto sociale ed economico in profonda difficoltà per tutto il settore primario - ha affermato Francesco Martinoni, presidente di Confagricoltura Brescia, - un tale approccio al mondo della fittanza agraria crea numerosi problemi a tutti gli attori in termini di libertà di scelta, di tutela contrattuale e si discosta enormemente da quanto è stato previsto dalla legge italiana”.
Martinoni fa riferimento alla cancellazione del momento di trattativa tra le parti, aspetto fondamentale e peculiare dei contratti di tipo agrario: l’articolo 45 della l. 203/82 è stato infatti punto di riferimento sulla contrattualistica in agricoltura, delegando ai corpi intermedi delle organizzazioni sindacali il compito di avvicinare la proprietà e la parte affittuale nella stipula dei contratti, uscendo così da un periodo storico di stallo tra due parti contrapposte. Diversamente, il singolo agricoltore affittuario si trova a dover firmare un contratto il cui contenuto (durata, canone ed obblighi contrattualistici vari, tra cui penali rilevanti) è già prestabilito, senza nessuna possibilità di modifica.
“Tra gli elementi di perplessità rileviamo - ha aggiunto il presidente Martinoni - la distinzione inserita nel bando d’asta tra i beni strumentali (stalla, capannone, casa, depositi attrezzi) e il terreno stesso: nel futuro prossimo, quindi, colui che parteciperà al bando per una specifica realtà dovrà presentare una proposta per entrambi i beni, sommando i risultati dei due prezzi d’asta. Un risultato inconcepibile e che non tiene in considerazione della grave difficoltà in cui versano gli agricoltori”.
L’elemento più paradossale potrebbe essere quello secondo cui Tizio partecipa al bando d’asta per il bene strumentale, Caio per il terreno ed il conduttore storico Sempronio per poter continuare ad esercitare la propria attività agricola si trova davanti ad una nuova inaspettata situazione, ossia quella in cui deve sommare i due valori con il risultato di un canone nettamente sopra alla media.
“Confagricoltura Brescia, con i suoi rappresentanti, si è messa a disposizione in due incontri di confronto con i tecnici degli Spedali Civili, ma con scarso successo - ha concluso Francesco Martinoni con tanta amarezza e altrettanta determinazione -: abbiamo richiesto nero su bianco che sia inserito un prezzo di base d’asta che sia corrispondente al valore delle affittanze del mercato attuale (che non può corrispondere ai 500 euro prospettate nel bando), un massimale oltre il quale non si possa andare, oltre a specificazioni tecniche. Lo strumento dell’asta non è idoneo, serve tornare alla contrattazione, anche per non vedere i nostri conduttori accusati di mancato pagamento di un canone ingiusto: gli Spedali civili non possono lucrare sulle spalle degli agricoltori e per questo chiamiamo a raccolta tutte le rappresentanze agricole”.