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Grande entusiasmo alla 50° edizione di Vinitaly da parte dei produttori bresciani
12.04.2016

Grande entusiasmo alla 50° edizione di Vinitaly da parte dei produttori bresciani

 

IL PRESIDENTE MARTINONI HA INCONTRATO LE 50 CANTINE DI CONFAGRICOLTURA, RACCOGLIENDO OTTIMISMO E FIDUCIA NEL FUTURO DEL VINO

Il settore presenta numeri positivi in una fase di grave crisi del comparto agricolo: cresce l’export e c’è più interesse per il prodotto e la sua storia

Trentuno cantine dalla Franciacorta, sedici dal Lago di Garda e tre da Capriano del Colle, per un totale di cinquanta produttori. Sono questi i numeri importanti che hanno rappresentato Confagricoltura Brescia alla cinquantesima edizione di Vinitaly, la rassegna internazionale del vino che si chiude oggi a Verona. Il presidente Francesco Martinoni ha voluto toccare con mano l’entusiasmo dei vitivinicoltori bresciani in relazione al momento generale del settore, uno dei pochissimi caratterizzati dal segno positivo, in un comparto agricolo che si trova all’interno di una grave crisi.

La superficie vitata a Brescia ha subito un significativo incremento lo scorso anno, a quota 6.253 ettari (+3% sul 2014).  La nostra provincia, con una produzione di 334.000 ettolitri rappresenta il 23,5% della produzione vinicola regionale. Ottime notizie, confermate anche in questo Vinitaly, sul fronte dell’export, sia verso i tradizionali paesi importatori (Germania, Stati Uniti e Canada), sia verso i nuovi mercati, tra cui spiccano Cina e Giappone.

“L’innalzamento del prezzo del biglietto - ha commentato visitando la fiera il presidente di Confagricoltura Brescia, Francesco Martinoni -, a quota 80 euro, ha sicuramente influito sulla tipologia di coloro che hanno deciso di essere presenti alla rassegna: tanti professionisti, enologi, ma anche neofiti e giovani ragazzi attratti dalla conoscenza del mondo del vino.  Tutte le nostre cantine hanno constatato un interesse crescente nei confronti della storia e delle proprietà dei vini proposti e, rispetto alla precedente edizione, il numero di bevitori disinteressati è profondamente diminuito. Sono sempre più numerose – ha concluso il presidente – le persone impegnate a scoprire cosa c’è dietro un calice di vino: a noi è richiesta una presenza costante e la capacità di saperlo raccontare”.