Il dibattito tecnico sulle implicazioni genetiche per la produzione di prosciutto Dop
UN DIBATTITO TECNICO IN CONFAGRICOLTURA BRESCIA
Le implicazioni genetiche per la produzione di prosciutti Dop
Un dibattito sul tema delle implicazioni genetiche sulle caratteristiche tecnologiche delle carni per la produzione di prosciutti dop. Questo il tema al centro dell’incontro che si è svolto ieri nella sede di Confagricoltura Brescia e che ha visto la partecipazione di tre specialisti del settore che hanno mostrato i risultati delle proprie ricerche.
“Quello delle implicazioni genetiche sulle caratteristiche tecnologiche delle carni è un dibattito aperto da tempo ma è arrivato il momento di una maggiore concretezza, ecco perché abbiamo voluto organizzare questo seminario – spiega Serafino Valtulini, allevatore di Orzivecchi e presidente della Federazione Regionale dei Suinicoltori di Confagricoltura -. Abbiamo cercato di capire, grazie agli specialisti intervenuti se è vero che ci sono delle genetiche che hanno più attitudine al dop o se invece c’è la possibilità di introdurne di nuove nella produzione di prodotti a alta qualità come il prosciutto di Parma o San Daniele”.
Alla tavola rotonda ha partecipato Paolo Ajmone Marsan, già professore ordinario di Miglioramento genetico animale alla Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica del S. Cuore di Piacenza, che ha tracciato una panoramica sull'utilizzo di tecniche di genetica molecolare per il miglioramento genetico e la biodiversità delle specie zootecniche.
Bruno Stefanon, professore di Zootecnia speciale all’Università di Udine, ha avuto il compito di presentare il tema delle implicazioni dell’attività di genomica alle cosce di carne all’interno del mondo delle produzioni tipiche delle DOP. Infine Luca Fontanesi, professore associato all'Università di Bologna dal 2011, ha approfondito i risultati delle sue ricerche nell'ambito della genetica, della genomica animale e dell'autenticazione dei prodotti alimentari in ottima di tracciabilità dei prodotti alimentari.
“E’ necessario arrivare a definire se esiste la possibilità di introdurre nel libro genealogico della specie suina dell’Associazione Nazionale Allevatori Suini nuove genetiche – conclude Valtulini – tenendo sempre presente le caratteristiche dell’animale, le esigenze del consumatore ma anche la valorizzazione economica del prodotto”.