Il maltempo non ferma l’agriturismo: nel Bresciano tiene la clientela “di casa”, mancano un po’ gli stranieri. Quest’anno si punta sulla formazione
Inizia l’estate e per le strutture agrituristiche della provincia di Brescia è tempo di tornare a girare a pieno regime. Dopo un 2023 da record, i primi mesi del nuovo anno, in particolare la primavera, sono stati “senza infamia e senza lode” o, per dirla come Gianluigi Vimercati, responsabile della sezione Agriturismo di Confagricoltura Brescia, “nella media”. L’esplosione di presenze e prenotazioni, nel periodo che va da dopo Pasqua all’inizio della stagione calda, non c’è stato a causa del meteo: sui laghi e in Franciacorta il maltempo e le troppe giornate piovose hanno un po’ trattenuto i turisti, mentre in montagna fa ancora troppo freddo. Non c’è spazio però per lamentarsi, perché tutto sommato gli avventori non sono mancati e le prenotazioni sono in linea con la stagione. Certo, ora che il solstizio d’estate è passato, l’attesa è che la stagione calda entri davvero nel vivo. Da una prima analisi, emerge che la clientela italiana e a chilometro zero regge ancora bene, a mancare sono forse un po’ gli stranieri. Ma si spera, nelle prossime settimane, in un recupero.
“Il tempo traballante ci ha un po’ penalizzati – afferma Vimercati -, ora vediamo se parte davvero l’estate. Nonostante tutto l’agriturismo ha comunque tenuto e lavorato, grazie in particolare alla valorizzazione dei prodotti locali, che sono la nostra punta di diamante. Non va dimenticato che i nostri prodotti appartengono a una filiera di qualità, sicura e certificata, per offrire sempre il meglio ai clienti dell’agriturismo. I numeri sono in linea con la stagione, non credo però che arriveremo ai risultati dell’anno scorso, soprattutto per i clienti esteri: nel 2023 siamo stati inondati da telefonate e mail di prenotazioni, quest’anno meno. Mancano un po’ i tedeschi, per le festività di Pentecoste sono arrivati, ma solo per una toccata e fuga. Abbiamo perso parte della primavera a causa delle piogge e del freddo, ma se inizia a fare caldo credo proprio che le cose inizieranno a muoversi. Quest’anno speriamo nelle prenotazioni tardive”.
Confagricoltura Brescia, per il 2024, punta sulla formazione per migliorare le competenze degli operatori del settore, sia dei titolari sia dei dipendenti, perché “un operatore agrituristico – spiega Vimercati - è un agricoltore ma deve essere anche esperto di turismo, deve saper accogliere, conoscere il territorio per raccontarlo, trovare le giuste leve con l’ospite perché stia bene e viva delle esperienze uniche. Siamo convinti che la formazione possa migliorare anche la qualità dell'esperienza offerta agli ospiti, aumentare la visibilità dell'azienda e la sua redditività e contribuire a preservare e promuovere la cultura e le risorse locali. È un investimento che può avere un impatto significativo sulla riuscita dell'attività agrituristica”. Per questo, per l’autunno e per l’inverno sono allo studio dei percorsi formativi ad hoc che dovrebbero contribuire a far fare al settore un salto di qualità.
Brescia, 21 giugno 2024