Il presidente nazionale Massimiliano Giansanti incontra il Consiglio direttivo
IL CONFRONTO SINDACALE NELLA SEDE DI VIA CRETA
Confagricoltura Brescia, il presidente nazionale Massimiliano Giansanti
incontra il Consiglio direttivo dell’organizzazione provinciale
Alla vigilia dell’assemblea nazionale a Milano dedicata al confronto sul rinnovo del Parlamento UE, sono state discusse le priorità del settore: “L’impresa torni al centro delle politiche nazionali e europee”
Alla vigilia dell’assemblea nazionale di Confagricoltura a Milano, dedicata al tema “Coltiviamo l’Europa”, il presidente nazionale Massimiliano Giansanti ha fatto tappa a Brescia per un confronto con il Consiglio direttivo della Confederazione bresciana guidata da Giovanni Garbelli.
“L’agricoltura bresciana – ha esordito il presidente Garbelli – vanta indubbi primati per i numeri e per il valore aggiunto espresso. E Confagricoltura Brescia resta senza dubbio il punto di riferimento non solo per le imprese del territorio, ma anche per gli indirizzi nazionali”.
Il Consiglio dell’organizzazione bresciana ha tracciato quindi in un documento le priorità per tutti i settori agricoli, dalla zootecnia alle produzioni vegetali, senza dimenticare gli innovativi comparti delle agroenergie. “Serve mettere mano a tanti dossier – ha evidenziato Garbelli – tornando ad avere un’ottica di programmazione che superi la logica delle emergenze. L’impresa deve tornare al centro delle politiche economiche in Italia e nell’Unione”.
In occasione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento dell’Unione europea, il presidente nazionale Giansanti ha annunciato che Confagricoltura presenterà domani il suo manifesto alle forze politiche in corsa. “Domani a Milano – ha anticipato Giansanti – ci confronteremo il presidente degli industriali italiani, Vincenzo Boccia, e torneremo a chiamare la politica a definire le priorità per la crescita dell’Italia e per costruire un’Europa più forte sul piano internazionale, partendo proprio dal comparto agroalimentare”.
Garbelli e Giansanti hanno condiviso la necessità di superare i troppi vincoli che stringono l’attività imprenditoriale nel nostro Paese. “Vincoli esterni – hanno sottolineato i due leader di Confagricoltura – che vanno presto rimossi, a partire dal peso della burocrazia e dal ritardo su innovazione e infrastrutture”.
“L’Italia non può rimanere il fanalino di coda della Ue per crescita economica. Per il rilancio della nostra economia – ha concluso il presidente nazionale - ripartiamo dal nostro settore, rimuovendo i fattori di concorrenza che subiscono i nostri agricoltori anche nel confronto con i colleghi europei”.