L'agricoltura lancia l'allarme
L’agricoltura lancia l’allarme
16 gennaio 2015
“L’avevamo anticipato e di fatto oggi è realtà. Anche il settore agricolo che sino a questo momento era riuscito a tenere testa alla crisi economica versa ormai in uno stato di grande sofferenza”.
Con queste parole Francesco Martinoni, Presidente di Confagricoltura Brescia, richiama l’attenzione sul grave peggioramento delle condizioni in cui si trovano gran parte delle imprese agricole bresciane, di quasi tutti i settori.
“Il 2014 chiude con un bilancio drammatico per moltissime aziende, di tutti i comparti”, prosegue Martinoni. “E’ scesa sensibilmente la produzione vinicola così come il numero degli animali allevati, in particolare bovini. E’ crollato il valore del frumento, come quello del mais, mentre non accenna a fermarsi la caduta libera del prezzo del latte alla stalla, sceso di ben 5 centesimi di euro in meno di un anno. Complessivamente la Produzione Lorda Vendibile su base nazionale ha perso ben il 10% rispetto all’anno precedente”.
Oltre alle difficoltà di mercato dovute alla crisi, con il calo costante della spesa alimentare delle famiglie, ha influito in modo significativo anche l’andamento climatico sfavorevole, con sfasamenti stagionali ed eventi estremi, come i casi di “bombe d’acqua” e i diversi allagamenti che hanno colpito la provincia bresciana e che, naturalmente, hanno inciso sui raccolti e causato ricadute sui prezzi. “Si tratta di fenomeni naturali cui le imprese agricole sono abituate – precisa Martinoni – ma che oggi, nel contesto di una congiuntura economica negativa che si trascina da troppi anni, pesano in modo particolare, decisivo”.
A pesare sui conti delle aziende, per il Presidente di Confagricoltura Brescia, anche “le sempre maggiori difficoltà nell’accesso al credito, come testimonia anche il continuo calo dei finanziamenti erogati dalle banche all’agricoltura. A ciò si aggiungano le azioni di Governo spesso contraddittorie rispetto all’esigenza di sostenere un comparto così importante in termini di PIL ed occupazione. Troppe tasse, lacune in leggi appena promoisse, incertezze e difficoltà sempre nuove per gli imprenditori, come il criticato decreto “spalma incentivi” (o “taglia incentivi”, come diciamo noi) o l’Imu sui terreni agricoli montani/collinari, misure estremamente ed ingiustamente penalizzanti per le imprese”.