L’agricoltura bresciana fa i conti con il caldo africano
Mortalità in crescita per suini e avicoli, produzione di latte in calo, mancanza di acqua per il mais. Buone notizie solo per i viticoltori
Il caldo che ha colpito il nord Italia nell’ultima settimana ha avuto importanti ripercussioni anche sul mondo agricolo bresciano e, in particolare, sugli allevamenti di suini. “I nostri animali hanno meno appetito e questo incide sulla loro crescita e di conseguenza - ci spiega Serafino Valtulini, presidente regionale del settore suinicolo di Confagricoltura - la mortalità aumenta. Quello che più ci preoccupa - continua - è l’affanno dell’animale, che aumenta esponenzialmente nella fase terminale dell’ingrasso”.
Difficoltà considerevoli anche per gli avicoltori: “Rileviamo perdite che superano il 5% poiché i nostri polli - ci spiega Gianni Comati, presidente regionale Allevamenti avicoli -: non riescono a supportare l’aumento di due gradi della propria temperatura corporea, rischiando di morire di infarto. Questo clima è il peggior nemico dell’avicoltura anche per gli allevamenti più attrezzati perché i sistemi di raffrescamento o ventilazione trasversale non riducono la mortalità”.
Problemi anche per gli allevatori di vacche da latte, perché “è inevitabile – come sottolinea Luigi Barbieri, vicepresidente di Confagricoltura Brescia e presidente della Federazione nazionale Latte - un calo di produzione, soprattutto per questo tipo di animale, che patisce molto più il caldo che le temperature basse”.
Certo, inoltre, è il danno trasversale in tutti i settori agricoli in riferimento alle colture. “Questa bolla di caldo è scoppiata proprio nel pieno della fecondazione del primo raccolto e questo, insieme ad uno sviluppo forte della diabrotica - ha commentato il cerealicoltore Giovanni Garbelli -, porterà un calo della produzione anche per il raccolto del prossimo anno”. Il settore delle colture soffre molto anche il calo della piovosità, non ancora supplito da adeguati sistemi di irrigazione. “Per fortuna - conclude Garbelli - questa ondata di caldo ha colpito precedentemente Francia e Spagna, motivo per il quale tutti i mercati nazionali sono stati interessati da un aumento delle quotazioni”. Questo caldo ha portato però anche dei benefici, come ci racconta Joska Biondelli, viticoltore di Bornato: “Abbiamo dato il benvenuto a queste temperature nord-africane che hanno aiutato a debellare le spie di peronospora e grazie ad una primavera con piogge equilibrate abbiamo vigneti non stressati e con foglie verdissime. Molto probabilmente vendemmieremo prima - chiosa Biondelli -, in quanto il caldo porta avanti la maturazione”.