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LATTE: accordo tra produttori ed industria
02.09.2015

LATTE: accordo tra produttori ed industria

Barbieri: “Incontro positivo al Ministero, ma non basta. Servono misure straordinarie ed immediate per uscire dalla forte crisi del settore lattiero-caseario”

“Siamo soddisfatti dopo l’accordo raggiunto oggi al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per la definizione di un parametro di indicizzazione del prezzo del latte – ha commentato, a margine dell’incontro romano, il presidente della Federazione Nazionale Prodotto Latte di Confagricoltura, Luigi Barbieri, vicepresidente di Confagricoltura Brescia –: è un passo positivo, anche se sono ancora molti i problemi da risolvere”.

Se infatti questa intesa rafforza le azioni che il Governo sta mettendo in campo a tutela del reddito dei 35 mila allevatori italiani, la situazione del comparto continua ad essere gravissima, per il profondo ribasso dei prezzi ma non solo. “I produttori di latte – ha proseguito Barbieri – non riescono più a sostenere la mancanza di liquidità ed anche per questo motivo non vediamo la fine della crisi del settore. Ci attendiamo – ha proseguito – un intervento straordinario da parte degli organi europei dopo l’incontro del 7 settembre a Bruxelles, perché le nostre stalle sono allo stremo delle forze e l’unico obiettivo che permane è la sopravvivenza”.

Con l’intesa di ieri tra le parti è stato stabilito che verrà convocato entro dieci giorni un tavolo per definire i criteri dell’indicizzazione. Il Tavolo avrà il compito di individuare, con il supporto tecnico di Ismea, un indicatore sintetico che consenta di identificare in maniera oggettiva i prodotti, i mercati e gli input rappresentativi delle dinamiche del mercato lattiero, per ridurre al minimo la soggettività delle scelte.

Secondo Barbieri, Ismea è sicuramente l’organo più autorevole per aiutare le parti a trovare una sintesi onesta, ma “tocca al Governo – ha concluso – impegnarsi in prima linea per superare le barriere concorrenziali, burocratiche e di dinamica economica che separano i nostri produttori dagli altri competitor europei”.