Latte fresco, il ministero dice no all’ipotesi di allungare la scadenza. Barbieri: “Tutelato il prodotto made in Italy”
IL CHIARIMENTO DEL DICASTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE
Latte fresco, il ministero dice no all’ipotesi di allungare la scadenza. Barbieri: “Tutelato il prodotto made in Italy”
Il vicepresidente di Confagricoltura Brescia: “Una decisione che va nella direzione della difesa dei produttori locali e che evita il rischio di aprire le porte al latte importato”
Il ministero delle Politiche agricole ha chiarito, nel corso di una interrogazione parlamentare in Senato, che non è previsto alcun allungamento della scadenza del latte fresco pastorizzato dal sesto giorno successivo a quello del trattamento termico, come previsto dall’attuale normativa, sino al dodicesimo giorno.
“Siamo soddisfatti per questa decisione – commenta Luigi Barbieri, vicepresidente di Confagricoltura Brescia – perché va nella direzione della difesa dei produttori locali. Siamo in una situazione di mercato molto particolare – prosegue - caratterizzato certamente da perdite molto pesanti nel canale ho.re.ca (hotel, bar e ristoranti) e da una contrazione delle esportazioni dei nostri formaggi, ma anche da un netto aumento dei consumi nella grande distribuzione e nei negozi di vicinato. Un eventuale allungamento della scadenza del latte – dice ancora Barbieri – avrebbe avuto come effetto l’apertura delle porte ad un maggiore import di prodotto proveniente dall’estero e quindi un danno per i nostri produttori. Peraltro – afferma ancora il vicepresidente di Confagricoltura Brescia – il latte è un prodotto facilmente deperibile e la qualità e tracciabilità sono garantiti da severi disciplinari e dai controlli nazionali e regionali: è ovvio che queste caratteristiche non possono essere garantite per il prodotto che proviene dall’estero. Infine – conclude – allungare la data di scadenza rischierebbe di non valorizzare il lavoro dei produttori lombardi che, da sempre, hanno fatto della qualità e della freschezza due caratteristiche essenziali del proprio latte e genererebbe confusione nei consumatori, perché la durata si avvicinerebbe a quella del prodotto microfiltrato o a lunga conservazione”.