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Latte, situazione di mercato difficile: “Servono strategie condivise per il rilancio del comparto cardine dell’agroalimentare italiano”
16/06/2020

Latte, situazione di mercato difficile: “Servono strategie condivise per il rilancio del comparto cardine dell’agroalimentare italiano”

IL SECONDO APPUNTAMENTO CON “I LUNEDI’ DELL’AGRICOLTORE BRESCIANO”

Latte, situazione di mercato difficile: “Servono strategie condivise per il rilancio del comparto cardine dell’agroalimentare italiano”
La chiusura del canale horeca e la riduzione dell’export hanno causato tensioni di mercato. Giansanti, Ambrosi e Baldrighi concordano sulla necessità di strategie di filiera per superare la crisi. Garbelli: “Vogliamo continuare a crescere non solo dal punto di vista produttivo, ma anche in termini di sostenibilità”

“Quale futuro per il comparto lattiero caseario ai tempi del Covid 19?”. A confrontarsi su questo tema, Confagricoltura Brescia ha chiamato, nel suo secondo appuntamento con “I lunedì dell’Agricoltore Bresciano”, i protagonisti di questo comparto cardine dell’economia agroalimentare italiana, in cui la nostra provincia gioca un ruolo di primo piano.

Marco Ottolini, direttore dell’AOP Latte Italia, importante organizzazione di prodotto lombarda, ha fatto l’analisi della situazione di mercato, evidenziando come il crollo degli ordini del canale horeca sia stato solo in parte compensato dall’aumento degli acquisiti nella grande distribuzione. Oggi, almeno per il mercato di burro e latte in polvere, si assiste ad una inversione di tendenza. “Un discorso diverso va fatto per i formaggi duri – ha spiegato Ottolini –, in particolare Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che hanno particolarmente risentito delle conseguenze di questa pandemia, soprattutto con il deciso calo delle esportazioni”.

Ecco perché, ha sottolineato Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano, “oggi più che mai è fondamentale investire nella promozione, affiancando una revisione dei piani produttivi per equilibrare la crescita produttiva con la domanda del mercato”.

Sulle dinamiche delle quotazioni, ha detto ancora Ottolini, pesa l’incessante aumento di produzione di latte che, in Lombardia - regione leader a livello nazionale -, ha fatto segnare nei primi quattro mesi del 2020 un più 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Un aumento produttivo che, come ha voluto sottolineare Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte, ha trovato nella trasformazione industriale e cooperativa senso di responsabilità nella garanzia del ritiro ai produttori. Tuttavia, secondo Ambrosi, le prospettive di recupero dei mercati non sono certo a breve termine, con la richiesta quindi di un contenimento della spinta produttiva nelle stalle da latte.

Un tema che, ha detto il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, può essere affrontato solo in un contesto di rapporti di filiera rafforzati per superare la crisi. “Gli spazi di crescita delle nostre produzioni casearie di qualità sono ancora molto ampi – ha puntualizzato il presidente -: tutti insieme dobbiamo quindi sviluppare strategie di ampio respiro per consentire che Grana Padano e Parmigiano Reggiano tornino a essere il traino per l’intero settore. Nell’immediato – ha ribadito Giansanti – è necessario attivare tutti gli interventi, a partire dall’ammasso e dai programmi alimentari per gli indigenti, per ridare fiato alle quotazioni”.

Su fronte delle imprese agricole, come ha ripreso nelle conclusioni Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia, “vanno messi in campo tutti gli strumenti necessari per reggere l’urto della crisi. Vogliamo continuare a crescere – ha concluso Garbelli – non solo dal punto di vista produttivo, ma anche in termini di sostenibilità, come abbiamo dimostrato in questi anni in tema di benessere animale e di salvaguardia delle risorse naturali”.