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Lo scandalo dei rimborsi mancanti
30.07.2015

Lo scandalo dei rimborsi mancanti

Martinoni: “Corda Molle: siamo in prima linea per vedere riconosciuti i diritti dei nostri agricoltori espropriati e mai indennizzati dallo Stato italiano”

Nella sede dell’Unione provinciale agricoltori, la conferenza stampa per fare il punto sulla questione Corda molle: chi ha subito un esproprio sta ancora aspettando il dovuto risarcimento. Presenti i rappresentanti di Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri e il comitato degli agricoltori espropriati che combatte da anni la lentezza burocratica e le numerose promesse non mantenute dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Gianni Zampedri (capo delegazione): “Se la politica non ci ascolta, a breve organizzeremo altre importanti manifestazioni”.

Quasi 450 imprenditori agricoli sono stati interessati dalla lunga e complicata questione della Corda Molle e ad oggi la maggior parte di essi aspetta ancora un equo indennizzo, oltre alle opere accessorie promesse e mai mantenute.

“Da quando Centropadane ha terminato i lavori – ha spiegato Gianni Zampedri, leader della protesta - gli agricoltori non hanno più avuto un interlocutore con cui dialogare e, dal 2012 anche il Governo è rimasto senza concessionario: tuttavia, grazie all’impegno di questo comitato informale e al coinvolgimento della politica, siamo riusciti all’inizio del 2015 ad ottenere un incontro con un interlocutore unico al ministero”.

Il risultato è stato parziale e non soddisfacente: “Si è raggiunto un accordo con il ministero, affinché – ha continuato Zampedri - venissero anticipati i pagamenti per l’indennizzo degli espropriati, per poi trovare un’intesa con un nuovo concessionario per riqualificare il collegamento tra Ospitaletto ed Azzano Mella. Nei mesi di aprile e maggio 2015 sono pervenute le prime lettere per raggiungere il saldo del 20% mancante agli agricoltori espropriati nel terzo e quarto lotto della Corda Molle: alcuni hanno accettato le proposte di risarcimento, altri hanno rifiutato in quanto l’offerta non è soddisfacente. Tutti gli altri agricoltori del primo e secondo lotto – ha concluso Zampedri - non hanno ricevuto ad oggi nessuna offerta, nonostante siano scaduti i termini da tempo”.

In tutta questa vicenda emerge un altro grave problema che il ministero ignorava fino a pochi mesi fa: quasi tutte le aziende coinvolte infatti, oltre a dover percepire la monetizzazione, devono usufruire di lavori ingenti per poter continuare a lavorare, ma il Ministero non è in grado di organizzare queste opere accessorie che in precedenza erano in capo a Centropadane.

“A fronte di questa situazione – ha affermato durante la conferenza stampa il presidente di Confagricoltura Brescia, Francesco Martinoni - è chiaro che le aziende agricole per poter accertare l’accordo di indennizzo devono avere la garanzia che anche le opere accessorie siano completate e realizzate, nella speranza che la società che riceverà la concessione sia in grado di adempiere a questo compito”.

Martinoni si è dimostrato combattivo e a fianco dei suoi associati: “Siamo già scesi in piazza con i trattori anche per manifestare contro le false promesse della politica e restiamo a disposizione di questo comitato per fronteggiare l’inadempienza politica fino a quando saranno rimborsati tutti gli espropriati”.  Ad oggi quindi la situazione è ferma e nessun agricoltore (compresi coloro che hanno sottoscritto gli accordi di risarcimento) ha ancora ricevuto i rimborsi.

“Se dopo le ferie, gli agricoltori non avranno ancora ricevuto l’indennizzo, faremo un ultimo appello al mondo politico per poi scendere nuovamente in piazza con azioni forti, con o senza l’appoggio di tutte le rappresentanze agricole - ha concluso Gianni Zampedri -, perché non crediamo più nelle promesse del ministero e le sentenze passate in giudicato non fanno altro che aumentare la nostra illusione, obbligandoci ad attivare altre iniziative giuridiche. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, deve darci ascolto: è una questione di giustizia ed equità”.