Replica all'associazione "Amici della Terra"
Livello delle acque, la deroga per il lago d’Idro ha salvato 6.000 aziende
Agrinsieme Brescia, il coordinamento che rappresenta a livello provinciale le aziende agricole e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative italiane, interviene nel dibattito avviato, con alcune dichiarazioni giornalistiche, da Gianluca Bordiga, presidente dell’associazione Amici della Terra del Lago d’Idro, sul tema dell’apertura del medesimo bacino oltre i limiti consentiti per tamponare una situazione di emergenza per le colture di mais, dovuta ad uno dei periodi più siccitosi negli ultimi dieci anni.
Bordiga individua i principali problemi di carenza d’acqua nei sistemi di irrigazione non moderni e in una gestione inadeguata dei flussi d’acqua.
I presidenti di Agrinsieme, dopo tutti gli sforzi che sono stati affrontati dagli agricoltori in questa stagione così siccitosa, non ci stanno e vogliono rimarcare tutte le operazioni che sono in atto per salvaguardare l’agricoltura bresciana, settore chiave per la filiera agroalimentare (con i relativi posti di lavoro) e per il mantenimento dell’ambiente naturale.
“L’abbassamento del livello del lago d’Idro non modifica la situazione ambientale, ma al contrario permette di salvare la stagione dei raccolti di mais - ha affermato Aldo Gritti, vicedirettore con delega di Cia Lombardia Nord Est -, coltura che da 500 anni caratterizza il territorio e mantiene l’ambiente. Le dichiarazioni degli Amici della Terra del Lago d’Idro - prosegue Gritti - non tengono in considerazione che la deroga approvata ha salvato circa 6.000 aziende bresciane e mantovane che possono così irrigare 60 ettari di terreno: non riesco ad immaginare la zona del lago d’Idro e tutti i comuni sub lacustri senza questa operazione che ha favorito il mantenimento della vegetazione”.
A queste dichiarazioni si unisce Confagricoltura: “È da alcuni anni che siamo in prima linea nell’ottenimento del quantitativo di acqua necessaria per programmare l’irrigazione dei campi in periodi di siccità - ha spiegato Francesco Martinoni, presidente di Confagricoltura Brescia -: è stata una stagione difficile per tutti gli agricoltori, che hanno accettato una modulazione di rilascio dell’acqua da parte del Consorzio Chiese molto rigida e, nonostante ciò, riusciremo a concludere un’estate che sembrava compromessa”.
Il presidente di Copagri Brescia, Alessandro Baronchelli, insiste inoltre sulla necessità di una programmazione più efficace: “Non ci fermiamo a sterili dichiarazioni, ma grazie alla perseveranza della rappresentanza agricola stiamo riuscendo ad instituire al ministero un tavolo per definire finalmente le linee guida di accesso ai 300 milioni di stanziamento europeo in tema di riserve idriche. Ricordo - conclude - che meno si irriga a monte, più problemi ci sono a valle e che noi agricoltori siamo i primi a lottare contro lo spreco d’acqua”.