Suinicoltura, focus su disciplinari e Psa in attesa del convegno di Orzinuovi
Una fine d’estate decisamente in fermento, anzi, in netta salita, per uno dei settori chiave della zootecnia bresciana, quello dei suini, che conta più di 750 allevamenti per un milione e 200 mila capi e quasi trecento milioni di valore produttivo. Tanti i temi che i suinicoltori stanno tenendo d’occhio, a cominciare dal pericoloso avvicinarsi della pesta suina africana, con il bando regionale per le recinzioni anti-cinghiali prorogato al 18 settembre, i nuovi disciplinari del Prosciutto di Parma e del San Daniele, che saranno applicati definitivamente dal 4 settembre con l'approvazione dei Piani di controllo, e le prospettive di un mercato che continua a essere movimentato.
Non c’è dubbio che la peste suina sia la preoccupazione più grande: venerdì scorso è stato confermato il primo caso in un allevamento di Montebello della Battaglia, nel Pavese, che già rientrava nella zona di restrizione. Tutti i capi sono stati abbattuti e dai riscontri delle autorità competenti sembrerebbe un evento isolato, senza contatti a rischio con altri allevamenti (sono state incrementate, nelle aree limitrofe, le attività di sorveglianza e contenimento dei cinghiali). Le preoccupazioni tra gli allevatori bresciani sono alle stelle, dopo che già lo scorso giugno, sempre in provincia di Pavia, erano state scoperte due carcasse di cinghiali infetti. “La Psa è ormai alle porte di Brescia, a circa cento chilometri dai nostri confini – afferma il direttore di Confagricoltura Brescia Gabriele Trebeschi –, dobbiamo agire tutti per proteggere gli allevamenti, in una delle zone a più alta intensità di suini allevati. Vanno adottale le massime precauzioni, oltre a misure di contenimento e di eradicazione dei cinghiali. Le istituzioni hanno già fatto tanto, ma i suinicoltori, già gravati da troppi adempimenti, devono essere ora maggiormente sostenuti negli investimenti, in una fase delicatissima che, se non controllata, potrebbe portare all’annientamento della suinicoltura italiana. Non c’è tempo da perdere per ridurre il rischio che la Psa arrivi anche nella nostra provincia, dove si alleva la materia prima di una delle principali filiere per le più famose Dop italiane”.
A questo proposito, i nuovi disciplinari del prosciutto di Parma e del San Daniele, già pubblicati sulla Gazzetta ufficiale nel maggio scorso, dovranno essere applicati dal 4 settembre. Comportano, anche per gli allevatori bresciani, una serie di adempimenti introdotti dai nuovi Piani di controllo, tra cui la nuova regolamentazione della genetica dei suini utilizzabile, le fasi di allevamento e i criteri di alimentazione, oltre che le tariffe. Si è parlato di questi temi nel pomeriggio di oggi, martedì 22 agosto, in un incontro tecnico che si è svolto nell’ufficio zona di Leno di Confagricoltura insieme ad Annorma, società di consulenza per allevamenti specializzata in controlli e ispezioni delle pubbliche autorità. Non solo, Confagricoltura Brescia ha scelto come tema nodale del suo convegno alla prossima fiera di Orzinuovi proprio la “Suinicoltura bresciana e le sfide per restare sul mercato”. L’iniziativa è in programma venerdì 1 settembre alle 10.30 alla Porta di Sant’Andrea, quando interverrà anche il presidente nazionale della federazione Suinicoltura di Confagricoltura Rudy Milani.
Brescia, 22 agosto 2023