Suinicoltura, “valorizziamo il rispetto delle norme sul benessere animale e la qualità del prodotto made in Italy”
IL TRADIZIONALE CONVEGNO ALLA FIERA DI ORZINUOVI
Suinicoltura, “valorizziamo il rispetto delle norme sul benessere animale e la qualità del prodotto made in Italy”
Tecnici, politici e rappresentanti del mondo allevatoriale si sono confrontati sui temi scottanti del settore: per la questione del taglio della coda la strada è quella di un graduale avvicinamento all’obiettivo di evitare la mutilazione. Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, “non dobbiamo avere un atteggiamento ideologico contro l’Ue, perché rischieremmo di porre le aziende fuori dal mercato a causa di pregiudizi ideologici sempre più presenti nel mondo dell’alimentazione”
La Rocca San Giorgio di Orzinuovi ha ospitato questa mattina il tradizionale convegno di Confagricoltura Brescia dedicato alla suinicoltura, nell’ambito della settantesima edizione della Fiera orceana.
Al centro della riflessione il tema del benessere animale e, in particolare, la delicata questione del taglio della coda.
“Con questo incontro diventato ormai una consuetudine – ha detto Andrea Ratti, sindaco di Orzinuovi, nel saluto introduttivo – Confagricoltura Brescia contribuisce ad arricchire il programma della Fiera”. Insieme al sindaco, ha portato i suoi saluti, rinnovando il proprio impegno in favore del settore, anche il consigliere regionale orceano Federica Epis.
Il tema è stato introdotto da Giovanni Garbelli, vicepresidente di Confagricoltura Brescia e Lombardia, e da Giovanni Favalli, presidente della Sezione economica Allevamenti suinicoli di Confagricoltura Brescia.
“Promuoviamo ogni anno questo convegno – ha detto Garbelli – perché riteniamo che sia importante organizzare un appuntamento dedicato al settore qui nella Bassa bresciana, luogo strategico a livello nazionale per la suinicoltura: abbiamo anche lanciato una settimana dedicata alla carne rosa all’interno dei nostri agriturismi, dove sarà possibile gustare fino al 9 settembre ricette preparate con carne di maiale”.
Prima del confronto con i tecnici di Regione Lombardia e dell’Istituto zooprofilattico, moderato dal veteriniario Serafino Valtulini, consigliere di Confagricoltura Brescia, Favalli ha sottolineato i problemi relativi alla definizione del prezzo e alle criticità di funzionamento della Cun (Commissione unica nazionale).
È toccato a Loris Alborali, dell’Istituto zooprofilattico, fare il punto tecnico su quanto è necessario fare per essere in regola con quanto prescritto dall’Ue.
“La questione del taglio della coda – ha detto invece Antonio Vitali, medico veterinario della Regione Lombardia – rappresenta la punta di un iceberg: non si tratta di un dettaglio, ma di come si allevano gli animali nel suo complesso. Ci sono norme europee stringenti. Dobbiamo essere preparati e capire cosa succederà”.
Proprio Vitali ha sottolineato come al cittadino arrivino informazioni distorte: “Ci accusano – ha continuato il funzionario regionale - di non trattare correttamente gli animali e di abusare dell’uso dei farmaci. Non è vero e soprattutto i controlli in Lombardia e in Italia in generale sono estremamente rigorosi: ma dobbiamo stare attenti, rispettando le norme e non pregiudicando la nostra immagine davanti al consumatore”.
In effetti, come ha sottolineato Sujen Santini, vicedirettore tecnico di Comazoo, i consumatori oggi sono estremamente attenti alle questioni del benessere ed è per questo che la suinicoltura italiana deve riuscire a valorizzare il rispetto delle norme e la qualità dei prodotti.
Per quanto riguarda la questione specifica del taglio della coda, secondo Alborali e Vitali è necessario procedere gradualmente, adottando gli opportuni miglioramenti all’interno degli allevamenti per iniziare l’introduzione di animali a coda integra e progressivamente evitare la pratica della mutilazione. “Da questa situazione – hanno concluso i tecnici - non se ne esce se non rimboccandosi le maniche e lavorando insieme”.
A livello politico è intervenuto Ruggero Invernizzi, presidente della Commissione agricoltura della Regione Lombardia, sottolineando la disponibilità del Consiglio regionale a sostenere gli allevatori nell’adozione delle norme europee. “Vogliamo – ha detto Invernizzi – che si crei un processo di accompagnamento per governare il processo di adeguamento alle nuove normative: la Regione vuole essere a fianco del mondo allevatoriale in questo cammino”.
Secondo Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura della Regione Lombardia, “il tema del taglio della coda è centrale per questo settore strategico ed è un merito di Confagricoltura Brescia aver organizzato questo appuntamento”. L’assessore ha sottolineato come la strada da percorrere non sia quella della contrapposizione ideologica con l’Unione europea, “perché questa, anche se condivisibile, rischierebbe di metterci fuori dal mercato, con gravi difficoltà per le aziende: credo che l’approccio della gradualità sia quello giusto, per evitare le strumentalizzazioni che nel mondo dell’alimentazione sono sempre più presenti”. Naturalmente anche le istituzioni devono fare la propria parte e Rolfi ha auspicato un piano nazionale dedicato alla suinicoltura per sostenere le aziende alle prese con importanti investimenti.
Il convegno è stato concluso dal vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Matteo Lasagna, che ha rimarcato come la questione del taglio della coda sia stata imposta da Paesi del nord Europa che sfruttano queste problematiche per provare a ristrutturare il settore. “Facciamo sentire la nostra voce in Europa, non possiamo sempre adeguarci alle decisioni prese da altri – ha detto Lasagna – e ricordiamoci che la sostenibilità etica ed ambientale non esiste senza quella economica”.