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Tar: l'eradicazione della nutria non costituisce "caccia"
04.05.2016

Tar: l'eradicazione della nutria non costituisce "caccia"

“L’eradicazione della nutria non costituisce caccia”

IL TAR DI BRESCIA RESPINGE IL RICORSO DELLA LAV:

UNA VITTORIA DI CONFAGRICOLTURA

L’eradicazione della nutria non costituisce caccia. Lo ha stabilito il Tar di Brescia, nella camera di consiglio dello scorso 28 aprile.

Il Tribunale amministrativo regionale ha pronunciato l’ordinanza sul ricorso proposto da Lav – Lega Antivivisezione Onlus contro Regione Lombardia, Provincia di Brescia e Unione Provinciale Agricoltori – Confagricoltura Brescia, per l’annullamento dell’atto dirigenziale con il quale il Direttore del Settore agricoltura, caccia e pesca della Provincia di Brescia ha approvato il Piano locale triennale di contenimento ed eradicazione della nutria (Myocastor Coypus) proposto a livello regionale.

In particolare, il Tribunale ha rilevato che:

·       le misure sono state approvate per limitare l’incremento delle nutrie libere allo stato selvatico, animali ben noti come nocivi alle colture e alle opere idrauliche

·       la nutria non è una specie protetta sotto nessun profilo ed è anzi considerata nociva

·       la legge in questione prevede, in modo esplicito, che per eseguire le misure di contenimento della specie possano agire non solo i soggetti indicati dalla legge “caccia” all’art. 19, ma anche privati cittadini volontari, appositamente formati

I provvedimenti impugnati appaiono quindi legittimi, considerato anche che l’attività di contenimento delle specie nocive non costituisce “caccia” e quindi non è soggetta ai limiti relativi, contrariamente a quanto ritiene la Lav.

“Il Tar – sottolinea l’avvocato di Confagricoltura Brescia, Francesco Fasani – ha accolto le nostre tesi: le nutrie rappresentano un grave problema per l’agricoltura, che va combattuto. La pronuncia chiarisce i dubbi che sono sorti in seguito all’approvazione, nel dicembre scorso, del Collegato ambientale, ribadendo non solo che la nutria alla pari dei topi non può considerarsi specie protetta, ma anche che alle operazioni di contrasto alla specie possono partecipare tutti i cittadini”.

Grande soddisfazione anche da parte del presidente di Confagricoltura Brescia, Francesco Martinoni: “Grazie a questa pronuncia l’attività di eradicazione di questo roditore potrà proseguire ed anzi venire rafforzata e questo aumenta certamente la fiducia degli agricoltori nella possibilità di trovare finalmente una soluzione ad un’annosa questione. Ho accolto con enorme soddisfazione – conclude Martinoni - la decisione dei giudici amministrativi che hanno dimostrato la consueta attenzione e sensibilità verso i problemi che affliggono il mondo produttivo in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo”.