Vendemmia, ora tocca all’area gardesana. Garbelli: “Per il Lugana serve un attento monitoraggio per gestire lo stoccaggio obbligatorio”
Vendemmia, ora tocca all’area gardesana. Garbelli: “Per il Lugana serve un attento monitoraggio per gestire lo stoccaggio obbligatorio”
Il presidente di Confagricoltura Brescia in seguito alla decisione dell’assemblea del Consorzio di tutela: “Gli andamenti del mercato vanno seguiti con attenzione per valutare la conferma o meno della misura dello stoccaggio obbligatorio per consentire la piena valorizzazione delle produzioni”
Dopo la Franciacorta, tocca ora alla viticoltura gardesana avviare la vendemmia. Con i suoi 2.000 ettari di vigne, l’area di produzione del Lugana è ormai da tempo al secondo posto per superficie del vigneto bresciano, balzando in pochi anni tra le eccellenze dei vini italiani, particolarmente apprezzata anche all’estero. Tuttavia, la vendemmia 2020 si apre con preoccupazione a causa dei danni della forte grandinata di fine agosto che potrebbe aver compromesso una quota non irrilevante di produzione.
“Il dato dell’uva raccolta - evidenzia il presidente di Confagricoltura Brescia, Giovanni Garbelli - avrà quest’anno un rilievo particolare anche alla luce delle recenti decisioni dell’assemblea del Consorzio Lugana che ha deliberato l’obbligo di stoccaggio di parte delle produzioni per far fronte a possibili andamenti negativi delle quotazioni di mercato”. Una decisione sofferta che, come ricorda Garbelli, “richiede un attento monitoraggio di tutti gli elementi in gioco, anche con il supporto della Regione Lombardia e della Regione Veneto, in modo da non penalizzare i produttori di uva e le aziende vitivinicole”.
Intanto arrivano segnali incoraggianti per quanto riguarda il prezzo delle uve che, secondo le rilevazioni della Camera di Commercio di Brescia, fa registrare un incremento anche a causa del maltempo. Anche l’intenzione del Consorzio di dare il via libera al quantitativo stoccato lo scorso anno, fortemente sostenuta da Confagricoltura Brescia, va nella giusta direzione.
“Mantenere l’equilibrio tra spinta produttiva e sbocchi di mercato è una sfida importante - continua il presidente di Confagricoltura Brescia - per tutto il mondo agroalimentare, non solo per il settore del vino, che vede i consorzi di tutela come importanti protagonisti nella regolazione dell’offerta”. Esempi positivi in tal senso vengono dal comparto lattiero-caseario, dove i piani produttivi del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano hanno dato risultati importanti per tutta la filiera.
“Su questi temi con il Consorzio Lugana abbiamo da sempre un’interlocuzione fattiva e proficua. In occasione delle ultime decisioni assembleari, abbiamo evidenziato - conclude Garbelli - l’assoluta necessità di un aggiornamento costante degli andamenti del mercato per valutare la conferma o meno della misura dello stoccaggio obbligatorio per consentire la piena valorizzazione delle produzioni che accompagni la voglia di crescere delle aziende vitivinicole”.
Il Lugana ha infatti registrato negli ultimi anni un grande dinamismo imprenditoriale che consentito di superare i 92mila ettolitri di vino annui prodotti (dati 2019), 162mila se si considera l’imbottigliato dello scorso anno.
“Siamo molto dispiaciuti per gli effetti prodotti sull’uva e sui vigneti dai recenti eventi grandinigeni che hanno inferto un duro colpo alla viticoltura del territorio - ha dichiarato il presidente del Consorzio, Ettore Nicoletto - : siamo certi però che la forza del Lugana, dimostrata dal recupero delle vendite degli ultimi mesi, unita alla fiducia che i produttori in primis ripongono nel potenziale della denominazione, saranno elementi fondamentali per superare le grandi difficoltà di questo anno così complesso”.