Vino bresciano, “liquidità alle imprese, sostegno al canale horeca e promozione turistica sono le vie per il rilancio del settore”
I “LUNEDÌ DELL’AGRICOLTORE BRESCIANO”
Vino bresciano, “liquidità alle imprese, sostegno al canale horeca e promozione turistica sono le vie per il rilancio del settore”
Il focus dedicato al settore vitivinicolo con gli interventi del presidente nazionale Giansanti e del presidente di Federdoc Ricci Curbastro. Garbelli: “Il comparto è in sofferenza: i tempi della politica siano più vicini a quelli delle aziende”
Si è svolto ieri sera sui canali YouTube e Facebook di Confagricoltura Brescia il quarto appuntamento con “I Lunedì dell’Agricoltore Bresciano”, incontri di approfondimento dedicati ai differenti settori dell’agricoltura della nostra provincia.
Al centro del confronto c’è stato il settore del vino, così rilevante per l’economia bresciana e caratterizzato, come ha ricordato Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia, da uno sviluppo negli ultimi anni che ha portato il “vigneto bresciano” a quota 5.800 ettari vitati.
Sul comparto vitivinicolo, ha detto Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura, “ha pesato decisamente in questi mesi il blocco della socialità, con gravi danni soprattutto per le aziende fortemente esposte sul canale horeca; inoltre, c’è una minore capacità di spesa da parte dei consumatori; infine, preoccupano le guerre commerciali internazionali, la politica dei dazi e la possibilità di una hard Brexit”.
Per dare una risposta a questi problemi, Confagricoltura ha proposto una serie di interventi per il rilancio ed ha accolto con favore lo stanziamento governativo di 100 milioni per la “vendemmia verde”. “Purtroppo le misure varate finora a livello nazionale non sono sufficienti – ha detto ancora Giansanti -: è fondamentale ottenere sgravi contributivi per un settore che in questi mesi ha avuto costi elevati e ricavi prossimi allo zero, così come vanno studiate forme per il rilancio della socialità e del turismo”.
Per quanto riguarda i produttori, Giansanti ha invitato a pensare ad una autoregolamentazione anche attraverso un lavoro per la riduzione delle rese per ettaro, in particolare per quanto riguarda i vini “da tavola”, “in modo che – ha concluso il presidente nazionale – la qualità prevalga sulla quantità”.
La sollecitazione è stata ripresa e condivisa sia da Ettore Nicoletto, presidente del Consorzio Lugana, secondo cui “il rallentamento del settore è dovuto anche agli squilibri tra la capacità produttiva potenziale e la domanda dei consumatori”, sia da Francesco Franzini, vicepresidente del Consorzio Franciacorta, che ha rimarcato l’importanza di collegare la promozione del settore con quella del territorio e quindi del turismo.
La serata è stata arricchita dagli interventi di Cristina Tinelli, responsabile dell’Ufficio di Confagricoltura a Bruxelles, che ha fatto una panoramica sulle iniziative per il mondo vinicolo avviate dalla Commissione europea, e di Riccardo Ricci Curbastro, titolare dell’omonima cantina franciacortina e presidente di Federdoc. “Per un autentico rilancio – ha detto Ricci Curbastro – le aziende hanno bisogno di liquidità ed è quindi importante velocizzare l’erogazione dei contributi. Più a lungo termine – ha affermato ancora – va certamente affrontata la questione di un equilibrio tra la produzione e la domanda del mercato, soprattutto per i vini generici, nella logica di una valorizzazione del nostro prodotto. Infine – ha concluso il presidente di Federdoc – anche per il mondo del vino è importante parlare di cisgenetica e genoma editing: le nuove possibilità offerte dalla scienza vanno sfruttate per far crescere il valore del settore”.
Il presidente della Federazione regionale di prodotto di Confagricoltura Lombardia, Andrea Peri, ha fatto sintesi evidenziando anche la difficile situazione in cui si trovano molte imprese vitivinicole: “Questo problema congiunturale – ha affermato – ha messo in luce una crisi strutturale: ora è importante utilizzare nel modo migliore le risorse che saranno messe a disposizione, in modo da sostenere realmente il canale horeca, fondamentale per i vini lombardi, ed il turismo, evitando sprechi inutili ed andando a finanziare gli strumenti che consentono alle imprese di ripartire”.
In conclusione, il presidente Garbelli ha ricordato l’impegno di Confagricoltura Brescia per il settore (a partire dal rafforzamento dell’ufficio vitivinicolo), chiedendo ancora una volta che “i tempi della politica siano più vicini ai tempi delle imprese, per rimettere le aziende vitivinicole nelle condizioni di riprendere il proprio cammino di sviluppo e dare una risposta alla domanda di made in Italy presente nel mondo, soprattutto per quanto riguarda il vino”.