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L'Assemblea Generale di Confagricoltura Brescia
25.02.2017

L'Assemblea Generale di Confagricoltura Brescia

L’ASSEMBLEA GENERALE DI CONFAGRICOLTURA BRESCIA

Uniti per vincere le sfide del futuro, aperti alla ricerca applicata all’agricoltura, pronti a fare la nostra parte sulla riforma della Pac

L’auditorium gremito della Camera di commercio di Brescia ha ospitato anche quest’anno l’assemblea generale di Confagricoltura Brescia – Unione provinciale agricoltori. Un appuntamento realizzato, dopo l’anno celebrativo per il Centenario, con una formula interamente rinnovata e caratterizzato dal dibattito moderato da Sebastiano Barisoni, vicedirettore di Radio 24. Tanti i rappresentanti politici presenti, ma anche uomini del mondo del lavoro, della rappresentanza sindacale, del sistema bancario.

L’assemblea si è come sempre aperta con la relazione del presidente di Confagricoltura Brescia, Francesco Martinoni. Dopo aver illustrato i principali dati  relativi all’annata agraria 2016 (chiusa con un incremento dell’1% del fatturato provinciale), poi ripresi anche in un video proiettato al termine dell’intervento, Martinoni ha illustrato le linee guida dell’azione dell’organizzazione.

“In un contesto incerto, caratterizzato dalla volatilità dei prezzi – ha detto il presidente – diviene ogni giorno più importante perseguire forme di aggregazione: più siamo grandi, più possiamo contare nel mercato mondiale con cui ormai ci confrontiamo. Vanno quindi incoraggiati, anche con precisi interventi legislativi, i percorsi di ristrutturazione aziendale per l’abbattimento dei costi e la creazione di reti d’impresa, per fare massa critica e per sviluppare i rapporti di filiera. Dobbiamo, noi per primi, superare definitivamente l’individualismo che spesso ha caratterizzato il nostro modo di fare impresa”. Poi è arrivato anche un invito anche alle altre associazioni di rappresentanza agricole: “Insieme si ottengono gli obiettivi, divisi si fanno solo inutili polemiche”.

In chiave di aggregazione dell’offerta e valorizzazione delle nostre produzioni, il presidente ha ricordato i successi dell’AOP Latte Italia e del Consorzio di Garanzia del Suino Italiano.

“Siamo un’organizzazione in crescita – ha detto poi Martinoni riferendosi alla vita associativa interna -: nonostante nell’ultimo decennio abbiano chiuso 1.800 aziende, i nostri iscritti sono aumentati, passando da 3.809 del 2006 a 3.956 del 2016, senza incrementare il costo dei servizi”. A testimonianza della vitalità di Confagricoltura Brescia, il presidente ha ricordato le iniziative del gruppo giovani (in particolare l’Academy Anga per la formazione degli imprenditori agricoli del futuro) e la partecipazione alla costituzione del consorzio assicurativo Agridifesa Lombardia per la tutela del reddito delle imprese. “Confagricoltura Brescia – ha detto inoltre il presidente - continua a guardare al futuro anche facendo sentire la propria voce sul tema dell’innovazione e della ricerca applicata all’agricoltura: per questo, lo scorso dicembre, abbiamo organizzato un convegno con la presenza illuminante della senatrice a vita Elena Cattaneo che ha riscosso un grande interesse del pubblico presente. Ribadiamo ancora una volta il nostro invito: che la politica superi l’oscurantismo e i pregiudizi, accogliendo i progressi della scienza per permettere alle nostre aziende di tornare competitive e per ottenere una produzione sempre più sostenibile e rispettosa dell’ambiente”.

“Restiamo poi vigili nelle battaglie che hanno caratterizzato la nostra attività recente – ha concluso Martinoni -: dalla richiesta dei giusti rimborsi per gli espropri subiti dagli agricoltori per la costruzione di infrastrutture, alla questione degli affitti dei terreni di proprietà degli Spedali Civili; dalla vicenda nitrati alla prossima revisione della Pac, sulla quale ci viene chiesto di dare il nostro contributo”.

E proprio sulla ricerca applicata all’agricoltura e sulla riforma della Pac si sono concentrati gli interventi degli ospiti della tavola rotonda: Roberto Defez, professore di Biotecnologie al Cnr di Napoli, l’onorevole Gregorio Gitti del Pd, Angelo Frascarelli, professore di agraria a Perugia, Yves Madre, direttore di Farm Europe, Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, Angelo Baronchelli, presidente di AB Energy e Piero Gattoni, numero uno del Consorzio italiano biogas.

Dal dibattito, sapientemente guidato da Barisoni, sono emersi con chiarezza due temi: in Europa ci sono lobby che stanno lavorando con decisione per sottrarre risorse all’agricoltura nella futura programmazione di bilancio e per questo i rappresentanti del settore primario devono sapere che occorre muoversi subito e far sentire la propria voce; inoltre, gli imprenditori agricoli devono investire di più sul fronte della comunicazione, per creare consenso e far passare i messaggi che interessano al mondo del settore primario.

“La Pac post 2020 – ha detto in particolare Yves Madre – si scrive già nel 2017: gli agricoltori devono diventare protagonisti al tavolo dei negoziati e far sentire con forza la propria voce”. Cercando anche di ottenere risorse da destinare agli investimenti per la ricerca nel settore primario, orgogliosi delle proprie idee e senza aver paura di compiere fino in fondo battaglie anche “scomode”. “Smettiamo di avere paura delle parole – ha sottolineato Defez – e di fare un racconto di un’agricoltura che non esiste, altrimenti perderemo il budget della Pac”.

Un rischio su cui, in precedenza, aveva posto l’attenzione anche l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Fava: “Nonostante gli annunci – ha detto Fava -, non credo che ci sarà una revisione di medio periodo della Pac, ma le discussioni che si fanno ora saranno propedeutiche alla programmazione successiva a quella attuale, che arriva al 2020. Deve partire da Brescia questo appello alla politica nazionale ed europea, altrimenti se cambia lo strumento della Pac il rischio che per la nostra agricoltura non ci sia futuro è elevato”.

Prima di Fava sono intervenuti anche l’assessore regionale al territorio e all’urbanistica, Viviana Beccalossi e l’assessore lombardo allo sviluppo economico, Mauro Parolini, che hanno confermato la loro vicinanza a Confagricoltura Brescia e la volontà di sostenere gli agricoltori nelle giuste battaglie. “La tutela del territorio parte da una corretta politica in favore dell’agricoltura” ha detto Beccalossi. “Siamo con voi, che siete primi in Italia, ma che da soli non potete farcela: avete bisogno di essere aiutati dal mondo politico” ha ribadito Parolini.

Sul palco anche il rettore dell’Università degli Studi di Brescia, Maurizio Tira, sostenitore di un corso di laurea nel settore dell’Agrifood e, come ogni anno, anche il presidente dell’Anga di Brescia (il gruppo giovani di Confagricoltura), Andrea Peri. “La sfida – ha detto Peri – è riorganizzare la nostra associazione e le nostre imprese per prepararci a un futuro che è ben diverso dal passato che abbiamo celebrato nell’anno del Centenario”.

Nel corso dell’assemblea, il presidente Martinoni, con il presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi, ha premiato con il riconoscimento di Galantuomo dell’Agricoltura 2017 il dott. Giorgio Musicco, agricoltore che opera da sempre nel settore latte e che ha ricoperto numerosi incarichi all’interno di organizzazioni agricole. Musicco ha infatti guidato la cooperativa Gardalatte, il Consorzio di tutela del Grana Padano, il Consorzio Provolone ed è stato vicepresidente dell’Unione provinciale agricoltori.

Per i trent’anni di lavoro all’interno dell’organizzazione di via Creta, è poi stata premiata la signora Elena Bonometti.

“Sono stati anni entusiasmanti, ricchi di sfide e sempre con l’obiettivo di tutelare l’impresa agricola. Grazie di essere stati sempre al mio fianco”. Con queste parole, Mario Guidi, chiude l’assemblea generale di Confagricoltura e, di fatto, il suo ultimo appuntamento in qualità di presidente nazionale su suolo Bresciano date le imminenti elezioni nazionali che designeranno il futuro presidente (Massimiliano Giansanti è in pole). Tanti i messaggi che Mario Guidi ha voluto lanciare al termine dei lavori e, su tutti, è prevalsa quella volontà di ribadire ancora una volta “come in un mercato globalizzato solo la scienza e la comunicazione potranno aiutare la nostra agricoltura ad arrivare in tutte le case e in tutti i mercati senza timore di nessun concorrente, perché in Italia abbiamo la ricetta migliore, ma mancano ancora gli ingredienti per portarla sulle tavole dei mercati emergenti. Serve infatti una buona comunicazione e le quantità necessarie per accontentare tutti”. Il presidente ha poi rimarcato come sia necessario “focalizzare i tempi che viviamo, affrontando con responsabilità le grandi rivoluzioni che governano il nostro tempo come la globalizzazione e la rivoluzione digitale che comportano rischi, ma anche grandi opportunità”.

Un video ha poi ripercorso le tappe delle conquiste sindacali che Guidi ha ottenuto alla guida di Confagricoltura e Francesco Martinoni ha poi consegnato, a nome di tutti i soci bresciani, la statua della Vittoria, simbolo di Brescia e del buon lavoro svolto su tutto il territorio nazionale in questi sei anni di mandato presidenziale.