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Giovanni Garbelli, presidente Confagricoltura Brescia: “Il settore primario è fondamentale nell’economia della Bassa bresciana, le aziende da tempo hanno intrapreso percorsi virtuosi orientati al green e all’economia circolare”
09/08/2021

Giovanni Garbelli, presidente Confagricoltura Brescia: “Il settore primario è fondamentale nell’economia della Bassa bresciana, le aziende da tempo hanno intrapreso percorsi virtuosi orientati al green e all’economia circolare”

Le aziende agricole bresciane hanno intrapreso, negli ultimi anni, un percorso orientato alla sostenibilità sia in termini ambientali sia nelle produzioni. Una strada scelta sia per gli inviti, anche a livello normativo, a trasformare i processi aziendali in forme ecosostenibili, sia per una sempre più crescente coscienza green tra gli agricoltori. Basti pensare, per fare qualche esempio, all’impiego degli impianti a biogas per la produzione di digestato, che consente una gestione con impatti notevolmente inferiori rispetto al letame e ai liquami, e alla riduzione dei tempi di interramento dei liquami stessi.

Quando si parla dell’economia di un territorio - e tutti sappiamo quanto e come l’agricoltura sia fondamentale nel territorio della Bassa bresciana - vanno sempre presi in considerazione tutti i fattori e la globalità delle condizioni, diversamente si rischia di incanalarsi in facili e sterili critiche che servono solo a rinfocolare la polemica di piazza e nulla di più. “Va ricordato che la produzione agricola nella Bassa bresciana, così come in tutto il territorio provinciale, è un’eccellenza nel sistema alimentare italiano e non solo - dichiara il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli -. Nella Bassa il ruolo dell’agricoltura è fondamentale, è uno dei fattori portanti dell’economia dell’area e anche per questo è sempre più orientata all’innovazione”.

Non va dimenticato che l’agricoltura, e di conseguenza chi la pratica, sta cercando, da tempo di rinsaldare il patto di fiducia con i cittadini, non di certo vuole spezzarlo o distruggerlo, anzi. “Da ultimo vorrei ricordare che l’impego di macchinari e attrezzature agricole sempre più evolute e moderne - aggiunge Garbelli - consente, dati alla mano,  un impatto sul sistema molto più basso rispetto al passato. Ne sono un valido esempio anche gli ultimi progetti, finanziati dal Piano di sviluppo Rurale della Regione, che puntano in alcuni casi a ridurre, a esempio, le immissioni in atmosfera e l’impiego di acqua”.