Paura per il Blue tongue, nuovi casi in Lombardia
NOTA STAMPA BLUETONGUE
Mentre gli allevatori di suini sono alle prese con una diffusione quasi incontrollata della peste suina, anche agli allevatori di ovicaprini e bovini iniziano a tremare i polsi. Da quando, pochi giorni fa, si è diffusa la notizia di alcuni casi positivi di Bluetongue, il cosiddetto “virus della lingua blu” sul territorio lombardo. Brescia, al momento, non ne è stata toccata, per ora confinato tra Bergamo, Como e Lecco, ma nulla può essere dato per escluso o scontato.
Del problema, gli allevatori bresciani hanno avuto notizia solo alcuni giorni fa. E solo in queste ore iniziano a circolare le prime informazioni e si stanno svolgendo i primi incontri. Le complicanze maggiori si sviluppano sugli ovini, meno diffusi in terra bresciana rispetto ai bovini, e il virus non è trasmissibile sull’uomo.
“Non è escluso che la Bluetongue possa arrivare anche da noi – fa sapere il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli -, si tratta di una malattia virale sulla quale ora si deve porre massima attenzione. Chiediamo ai nostri allevatori di essere scrupolosi e di comunicare immediatamente alle autorità sanitarie i casi sospetti, oltre a vigilare con attenzione su quanto accade. Va tenuto sotto controllo soprattutto il vettore, ovvero le punture di insetti, che potrebbe portare all’interno dei nostri allevamenti il virus. Le autorità sanitarie stanno diffondendo delle informative e organizzando degli incontri, è per questo raccomandato di tenersi prontamente informati, anche attraverso gli uffici di Confagricoltura Brescia. È scontato dire che siamo al fianco dei nostri allevatori e disponibili a prendere tutte le misure che si renderanno necessarie per difendere un comparto fondamentale e vitale della nostra economia. Superfluo aggiungere che, per evitare pericoli, serve un intervento rapido da parte di tutti e iniziare a ragionare sull'istituzione di un tavolo tecnico di monitoraggio”.
Brescia, 29 agosto 2024