Il latte bresciano è più che sicuro, Francesco Martinoni: “Troviamo il modo di farlo sapere ai consumatori e contrastiamo i continui attacchi a un prodotto d’eccellenza”

LA RICERCA DELLO ZOOPROFILATICO

Il latte bresciano è più che sicuro, Francesco Martinoni: “Troviamo il modo di farlo sapere ai consumatori e contrastiamo i continui attacchi a un prodotto d’eccellenza”
Il presidente onorario di Confagricoltura Brescia ha ricordato i progetti e le sperimentazioni in essere sul nostro territorio, azioni che qualificano la provincia di Brescia all’avanguardia a livello nazionale, con livelli ben superiori a quelli di legge

Un’opportunità imperdibile per arrivare dritti ai consumatori, per far sapere che il latte bresciano è più sicuro che mai. A sottolinearlo, con la decisione di sempre, è stato nella mattinata il presidente onorario di Confagricoltura Brescia e presidente della Federazione nazionale di prodotto lattiero casearia, Francesco Martinoni, nell’ambito della presentazione della ricerca “Residui principi attivi nel latte di massa”, realizzata dall’Istituto zooprofilattico con Ats Brescia.

Produttore di latte e presidente di una cooperativa che lo commercializza, Martinoni si è detto soddisfatto per i risultati dello studio, che però non devono essere fini a se stessi o restare nell’ambito degli addetti ai lavori, bensì essere utilizzati per raggiungere il consumatore finale e contrastare i continui attacchi che vengono rivolti contro il prodotto latte. “È un’opportunità che non dobbiamo perdere – ha dichiarato – per rimarcare che il latte bresciano è più che sicuro. Ma non dobbiamo essere autoreferenziali, per prime devono essere le istituzioni a difendere una produzione centrale per la provincia di Brescia e per la Lombardia. È necessario uscire dalla nostra cerchia, parlarne e arrivare ai consumatori, forti di questi positivi risultati della ricerca scientifica”.

Il presidente onorario di Confagricoltura Brescia ha ricordato che l’uso di farmaci veterinari è in continuo calo da anni nelle stalle bresciane, un trend confermato anche oggi dagli organi di controllo. “È un tema su cui noi produttori siamo molto sensibili – ha aggiunto -: la riduzione degli antibiotici è anche una questione economica, perché determina una spesa minore, oltre che di salubrità del nostro prodotto e delle nostre mandrie. Le sperimentazioni e i progetti che stiamo conducendo sul nostro territorio, ad esempio per la cura delle mastiti in maniera sempre più mirata, in modo da conoscere in anticipo se e quale tipo di farmaco può essere impiegato, porta la provincia di Brescia all’avanguardia in tutto il territorio nazionale”. Infine Francesco Martinoni ha accennato anche al benessere animale come elemento centrale per una produzione di latte sempre più sostenibile: “Come allevamenti della cooperativa Latte Indenne, che presiedo, da oltre un anno siamo monitorati e i risultati ci dicono che tutte le aziende sono in regola con i più avanzati standard di riferimento nazionali; anzi, abbiamo punteggi ben superiori al livello minimo necessario. Tutto questo va detto con forza e chiarezza al consumatore, per avvicinarlo nuovamente al prodotto latte”.

A seguire è possibile consultare la sintesi del progetto “Ricerca dei residui di principi attivi nel latte bovino di massa”.


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