Oltre mille persone hanno preso parte, venerdì 28 febbraio, all’assemblea generale di Confagricoltura Brescia, incentrata quest’anno sul tema “Agricoltura protagonista”. Il presidente Giovanni Garbelli ha invitato tutti i presenti – istituzioni, politici, soci, stakeholder del mondo agricolo – ad agire contro gli eccessi della burocrazia e delle regole e, riprendendo le parole dell’ex premier Mario Draghi, a chiudere il tempo delle attese e dei veti in Europa. “Invito le istituzioni a confrontarsi senza pregiudizi – ha rimarcato -, a mollare il freno e a ripartire; noi agricoltori bresciani siamo pronti: l’Agricoltura bresciana vuole tornare a essere protagonista”.
Al confronto sono intervenuti personaggi noti come il filosofo, scrittore e giornalista Marcello Veneziani, che ha effettuato un intervento dal titolo “Di sana pianta. Elogio dell’agricoltura”, parlando del fatto che, “nell’epoca dello spaesamento, l’agricoltura ricorda i cicli del ritorno”. Apprezzamenti ha riscosso l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, intervistato dal direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, che ha scattato una fotografia dei nodi che affliggono l’Europa (ne riportiamo un estratto qui sotto). A seguire, dopo la presenza dello scorso anno, è tornato a Brescia Dario Fabbri, che ha condotto una lezione di geopolitica, parlando di Trump come di un “imperatore con pochi poteri, che applica dei dazi di rabbia e vorrebbe imporli all’Europa, definendo così la reale strategia degli Usa sulla Cina”. È poi seguito un dibattito a cinque voci, sempre moderato da Sallusti, al quale hanno partecipato, oltre a Garbelli, il presidente di Confagricoltura nazionale Massimiliano Giansanti, l’assessore regionale Alessandro Beduschi, il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra e il segretario commissione Agricoltura alla Camera Raffaele Nevi.
In apertura della sua relazione, il presidente Garbelli ha illustrato i dati dell’agricoltura bresciana, che continua a essere solida nonostante tutte le criticità, forte e innovativa. E il sistema Brescia prosegue nel ricoprire un ruolo da protagonista, in particolare in agricoltura: tutti i settori sono in crescita o si stanno consolidando. Proseguendo nel trend degli ultimi anni, l’imprenditorialità in agricoltura a Brescia è in calo: nel 2024 si contano 9.214 imprese agricole, che rappresentano il 22 per cento del totale delle aziende agricole della regione e circa l’otto per cento dell’intera imprenditorialità locale. Il panorama imprenditoriale mostra una contrazione (meno 150 realtà nel 2024), ma con flessioni inferiori rispetto al regionale e al nazionale. La produzione di latte aumenta del 2,4 per cento e si conferma la principale voce dell’agricoltura bresciana, leader regionale e nazionale anche nel 2024.
“L’agricoltura, per noi, deve essere protagonista in tutte le aree e settori strategici – ha affermato il leader dell’organizzazione -, in Europa, in Italia, nel mondo, a Brescia, sulle nostre montagne, nella competitività e redditività, nell’innovazione, nei cambiamenti, nella sostenibilità e nella transizione ecologica ed energetica. È una questione di responsabilità: verso i nostri territori, le nostre imprese, verso i cittadini/consumatori e le generazioni future. Il mondo sta cambiando rapidamente, lo vediamo tutti i giorni, e l’agricoltura si trova al centro di queste trasformazioni. A ridefinire le nostre priorità è la geopolitica del cibo: le guerre in corso e la crisi asiatica dimostrano quanto siano vulnerabili le filiere agroalimentari globali. Ma anche le nuove politiche protezionistiche e commerciali di Trump sono destinate a incidere”.
Il presidente ha poi parlato delle tante sfide per portare l’agricoltura a essere protagonista, in una una fase molto impegnativa per tutto il settore: “La sfida italiana è creare un piano di crescita a lungo termine, lontano dalle strette ideologie e capace di dare alle imprese agricole competitività e giusto reddito. Urge una strategia pluriennale che possa definire il percorso degli agricoltori e le politiche per il rafforzamento anche nel campo delle rinnovabili, oltre che verso una digitalizzazione consapevole, non imposta e coercitiva, ma incentivata e stimolata”.
Nel corso dell’evento, le due dipendenti di Confagricoltura Brescia che hanno raggiunto nel 2025 i trent’anni di lavoro – Claudia Pesci e Simona Loda – sono state premiate con una medaglia, che ne riconosce l’impegno, la dedizione e l’attaccamento all’organizzazione.