Bilancio positivo per la coop Produttori latte del comune di Brescia

Confermata nel 2020 l’efficacia del modello cooperativo, prezzo medio a 398,56 euro

Un bilancio tutto sommato positivo, nonostante il periodo non certo facile a livello generale e l’emergenza sanitaria ancora in corso. Assemblea di bilancio per la cooperativa Produttori latte del comune di Brescia, composta da diciassette soci e presieduta da Roberto Frattini con Francesco Martinoni come vice.

In una situazione di incertezza globale, il 2020 è stato comunque un anno soddisfacente, che ha permesso di ripagare il duro lavoro dei soci conferenti, assestandosi però su livelli in flessione rispetto al 2019, quando si era registrato il record storico.

Il prezzo medio di liquidazione della cooperativa è di 398,56 euro ogni mille litri di latte, con una diminuzione del 13,03 per cento rispetto al 2019. “I risultati della cooperativa Produttori latte del comune di Brescia confermano l’efficacia del modello cooperativo: l’aggregazione continua a garantire remunerazioni più alte rispetto alla media del latte industriale – dichiara il presidente Roberto Frattini -. I risultati positivi nonostante tutto sono stati possibili anche grazie ai proficui rapporti di collaborazione costruiti nel tempo con le cooperative e le imprese private di trasformazione con cui lavoriamo da sempre. La serietà, la correttezza e la professionalità del lavoro svolto dai nostri soci produttori ci hanno permesso di essere sempre un valido interlocutore anche durante la pandemia”.

Il latte conferito (218.077 ettolitri, in aumento rispetto al 2019, di cui 110.508 a cooperative e 107.569 a caseifici industriali) è prevalentemente destinato alla produzione di Grana Padano, fattore che ha consentito di spuntare remunerazioni della materia prima decisamente superiori rispetto alle quotazioni del latte spot.

Tra le criticità registrate nel 2020, confermate anche nel primo semestre 2021, c’è la forte crescita dei costi di produzione e delle materie prime, soprattutto per chi si rivolge al mercato per l’acquisto dell’alimentazione per il proprio allevamento.
Come ricordato nel corso assemblea, il mercato lattiero caseario nel 2020 è stato contrassegnato da un trend di vendita del latte alimentare in crescita rispetto al 2019 del 7,9 per cento. A trainare il comparto è stato l’exploit del latte Uht (più 13 per cento), premiato per la maggior conservabilità e dalla spesa “effetto stock” preferita per diminuire gli accessi ai punti vendita della grande distribuzione. In analogia è stato penalizzato il latte fresco (meno 1,3 per cento). Tuttavia, sia per il comparto della trasformazione sia per la vendita di latte, l’incremento delle vendite nella grande distribuzione non ha compensato le chiusure del canale Horeca (ristorazione) e del comparto turistico.


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