Contratto collettivo operai agricoli e florovivaisti, Busi al tavolo nazionale: “Noi impegnati per avere un accordo più moderno”

Trattative in corso per il rinnovo del contratto collettivo nazionale degli operai agricoli e florovivaisti per il periodo 2026–2029. Il primo incontro si è svolto nei giorni scorsi a Roma, a Palazzo Della Valle, sede di Confagricoltura, alla presenza del direttore di Confagricoltura Brescia Marco Busi, unico componente della delegazione datoriale per Brescia. In sala tutte le sigle datoriali e sindacali, in rappresentanza delle 180 mila aziende agricole italiane, di cui oltre novemila sono bresciane, assuntrici di circa un milione di addetti (17 mila solo a Brescia).

Numeri, questi ultimi, molto alti, che dimostrano l’importanza dell’occupazione agricola nel contesto economico-sociale italiano. A condurre la trattativa c’era il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. A margine dell’incontro, il direttore di Brescia Busi ha sottolineato come Confagricoltura “è e resta l’unica associazione datoriale di riferimento sia a livello nazionale sia a livello provinciale. Il nostro impegno, a Brescia come a Roma, è per avere un contratto che risponda alle sfide di oggi, che non guardano più solamente alle nuove tecnologie e alla digitalizzazione, due temi da sempre al centro dell’agire della nostra organizzazione, ma anche all’intelligenza artificiale. Sono tre elementi che stanno fortemente plasmando il mondo del lavoro anche nel settore primario. Siamo certi che arriveremo a un accordo moderno, capace di garantire ai lavoratori una giusta remunerazione e alle imprese la gestione ottimale della manodopera”.

Un contratto strutturato e moderno ha bisogno di un ampio coinvolgimento; per questo, non appena rientrato a Brescia, il direttore Busi, sentite a Roma le parti sociali, che hanno esposto la loro piattaforma di richieste, ha avviato il processo di coinvolgimento delle aziende più rappresentative della nostra provincia, per raccogliere le loro necessità, condividerle e portare poi al tavolo nazionale, in modo che la voce di Brescia sia sempre ben presente e rappresentata.

 

Brescia, 6 dicembre 2025


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