LATTIERO-CASEARIO E BIOECONOMIA
Due imprenditori agricoli bresciani ai vertici delle Federazioni di prodotto di Confagricoltura
Si rafforza il peso e la voce del nostro territorio negli asset nazionali: nelle ultime ore sono stati eletti alla presidenza della Federazione nazionale Lattiero Casearia e della Bioeconomia rispettivamente Francesco Martinoni, presidente onorario dell’Organizzazione, e Alessandro Bettoni, alla guida della federazione regionale che si occupa di eco-innovazione
Lattiero-caseario. Martinoni è stato eletto all’unanimità e ha già le idee chiare sul suo programma e sulle sfide che dovrà affrontare da subito: sostenibilità, prezzo del latte e aggregazioni. Inizierà il suo mandato forte della sua provenienza dalla prima provincia in Italia per produzione e qualità del latte, consapevole del peso della rappresentanza bresciana, che intende far valere per indirizzare le scelte future della politica “a vantaggio di tutti, con sempre un occhio di riguardo agli interessi dei produttori bresciani”. Martinoni partirà guardando avanti, alla sfida della sostenibilità che deve giocoforza coniugarsi con quella economica, trovando un punto di equilibrio tra gli interessi aziendali e quelli dell’impatto ambientale nelle aziende zootecniche. In particolare si dovrà proseguire nella certificazione del benessere animale, che in prospettiva diverrà non più opzionale ma un obbligo per tutti. Va in questa direzione l’utilizzo razionale e mirato dei farmaci, soprattutto gli antibiotici, con innegabili vantaggi sia economici sia sulla salute dell’animale. Tema caro a Martinoni resta sempre il prezzo del latte, per ridurre le distanze di remunerazione tra le diverse destinazioni e per trovare alternative al suo utilizzo non solo alimentare, ma anche in settori come il farmaceutico e la cosmesi. Non per nulla Confagricoltura ha già avviato uno studio di fattibilità per dimostrare le potenzialità del mercato e le opportunità di aggredirlo dall’Italia, come avviene in nord Europa. Da ultimo, il neo presidente nazionale spingerà sulle aggregazioni, per non presentarsi soli sul mercato del latte: “Anche in questo caso Brescia può fare scuola, viste le numerose e consistenti realtà presenti – dichiara Martinoni -: Confagricoltura Brescia da tempo è impegnata nella creazione e nel potenziamento delle realtà cooperative e di aggregazione del prodotto, oltre che nella creazione di nuove”.
Bioeconomia. Ieri un secondo bresciano è entrato nel novero dei leader nazionali, grazie all’elezione di Alessandro Bettoni alla presidenza della Federazione nazionale di prodotto bioeconomia. Il suo programma è centrato su due proposte: la prima, che interessa in particolare gli imprenditori bresciani, sono gli impianti a biogas, anche in vista della scadenza del periodo incentivante per i primi impianti realizzati, e quindi il biometano, settore che in prospettiva potrebbe avere uno sviluppo significativo ma che sconta ancora un’eccessiva pressione da parte dell’Unione europea (vincoli che penalizzano le strutture delle aziende agricole, le bresciane in primis, pregiudicando la loro possibilità di convertirsi). “La sezione Bioeconomia sta prendendo sempre più piede nelle strutture confederali – dice Bettoni -: Brescia è stata una delle prime e ora iniziano ad aggiungersene altre, grazie a un cambio di sensibilità anche su temi quali l’energia, l’ambiente, la gestione dell’agricoltura conservativa e di precisione. Un altro aspetto importante per gli agricoltori è il fotovoltaico, in vista del rinnovo dei bandi 2020-2021”.