Assemblea di bilancio oggi per Gestifondo Impresa – uno dei primi tre soggetti in Italia riconosciuti per operare nel contesto dei fondi mutualistici e di stabilizzazione del reddito -, che si conferma una realtà dinamica nel panorama italiano per quanto riguarda la gestione del rischio in agricoltura, oltre che solida e ben strutturata.
Il presidente Oscar Scalmana (è anche vicepresidente di Confagricoltura Brescia e imprenditore agricolo di Remedello) ha presentato la situazione economico-finanziaria e annunciato la novità: la costituzione di due nuovi fondi di stabilizzazione del reddito settoriale, l’Ist Suini, che interessa gli allevatori soci di una tra le maggiori cooperative dell’ambito, tra cui molti bresciani, e l’Ist Frumento duro Tirreno Adriatico, che interessa l’area produttiva del Centro Italia (province romagnole, marchigiane, toscane e umbre).
Nato a gennaio 2020 e riconosciuto a livello ministeriale nel marzo 2021, Gestifondo Impresa ha già attivato due fondi lo scorso anno, il Fondo di stabilizzazione del reddito settoriale del latte bovino, al quale aderiscono due cooperative bresciane, e il fondo Fitopatie, attivo in Lombardia e in Veneto. Gestifondo Impresa è stato costituito da due soci fondatori, i consorzi di difesa Agridifesa Italia, il cui presidente è il bresciano Oscar Scalmana, e Codipa Verona, supportati in particolare da Confagricoltura Brescia.
“Il 2020 è stato il primo anno di attività di Gestifondo Impresa – ha dichiarato nella sua relazione all’assemblea Scalmana -, con la costituzione dei fondi Latte e Fitopatie, che precedono i fondi 2021 Suini e Frumento duro. L’assoluta novità di queste forme mutualistiche ha comportato un lungo e complesso iter di riconoscimento. Ora siamo in attesa che siano approvate le procedure per il pagamento del contributo pubblico sulla quota annuale di copertura mutualistica per gli anni 2020 e 2021, per quasi un milione di euro, così come quella per i contributi a sostegno delle spese di costituzione e di gestione del gestore”. Nel nuovo fondo Suini un ruolo chiave lo giocheranno di certo i suinicoltori bresciani.
Ora prende il via il meticoloso lavoro per il riconoscimento dei due nuovi fondi. “I nostri punti di forza sono trasparenza e collaborazione con i più qualificati docenti del settore, per cercare di dare il migliore servizio ai nostri associati – ha concluso Scalmana -. Siamo un punto di riferimento per le nuove metodologie di gestione del rischio e vogliamo continuare a esserlo grazie al nostro valore e alle capacità tecniche che ci sono state già riconosciute. Il nostro scopo principale è, e resta, la tutela dei soci”.