È il settore che ha sofferto più di altri, non c’è dubbio. E che anche per questo ha messo più impegno nel rispetto delle norme, nel dare quanta più sicurezza possibile agli avventori. Il comparto degli agriturismo, ma più in generale quello della ristorazione e ricettività, con l’approvazione delle nuove regole sul green pass, si trova ora a dover assumere anche il ruolo di controllore degli ospiti. Un compito che, in particolare nelle strutture agrituristiche bresciane, spesso piccole e a conduzione famigliare, sta piuttosto stretto ed è di non facile applicazione. A commentare l’introduzione dell’obbligo di verifica degli accessi ai servizi con green pass è Gianluigi Vimercati, presidente della sezione Agriturismo di Confagricoltura Brescia e Lombardia e titolare di un esercizio in Franciacorta. “Siamo del tutto favorevoli all’obbligo del green pass e alla garanzia di massima sicurezza per tutti – dichiara Vimercati -, abbiamo sempre lavorato in sicurezza fin da principio e siamo i primi a tenerci. Ma, vista la caratteristica delle nostre strutture e per la logistica operativa del nostro lavoro, non possiamo assumerci anche questo onere. Da realtà a conduzione famigliare, dove si passa dalla cucina alla sala all’azienda agricola con poche persone, non si può pretendere di far controllare chi entra in agriturismo”.
Piuttosto, propone il presidente bresciano, che si incentivi la responsabilità e il senso civico dei cittadini. “In questa fase storica, in un settore che più di altri ha sofferto, ritengo molto penalizzante pretendere che siano i gestori di agriturismo, come gli altri, a controllare i clienti – prosegue Gianluigi Vimercati -. Spesso il nostro lavoro si concentra in pochissime ore la domenica e operiamo con personale limitato, è quasi impossibile assicurare questi controlli. Per questo come associazione di categoria chiediamo che si riveda la parte di decreto che prevede sanzioni per i titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del green pass. Noi agricoltori siamo sempre in prima linea per dare la sicurezza agli ospiti, è impensabile che ci sia un ulteriore appesantimento sulle strutture famigliari. Siamo disponibili, così come per le norme anti-covid, a dare adeguata visibilità all’obbligo anche con cartellonistica ad hoc, ma auspichiamo che la responsabilità sia affidata ai singoli, non alle strutture”.