LA POSIZIONE DI CONFAGRICOLTURA LOMBARDIA
Influenza aviaria, “positiva l’azione della Regione e dell’assessore Rolfi: l’emergenza è finita ma non dobbiamo abbassare la guardia”
Il presidente dell’organizzazione regionale: “Le azioni proposte dalla giunta regionale vanno nella direzione giusta e sono in linea con quanto abbiamo chiesto in questi mesi di azione sindacale”
“Siamo molto soddisfatti per l’attenzione riservata dall’assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, Fabio Rolfi, nei confronti del settore avicolo regionale, colpito duramente dall’emergenza aviaria”. Lo afferma Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia, in seguito alla riunione del tavolo avicoltura lombardo.
La Regione infatti ha avviato il monitoraggio della fauna selvatica e ha intenzione di mappare le zone a rischio, programmando gli interventi ed evitando gli errori commessi in passato.
Inoltre, verrà realizzata una campagna informativa per sostenere un settore che in Lombardia comprende 2.139 allevamenti con circa 31 milioni di capi e che ha un utilizzo di antibiotici inferiore dell’80% rispetto alla media europea.
“Vediamo con particolare favore – continua Boselli – l’intenzione della Regione di mettere risorse proprie per sostenere il comparto, in attesa del decreto ministeriale per le aziende colpite in modo indiretto. Tutto questo – dice ancora il presidente di Confagricoltura Lombardia – va nella direzione che abbiamo auspicato ed è stato ottenuto anche grazie all’azione sindacale svolta dalla nostra organizzazione in questi mesi: anche se l’emergenza ora è superata, occorre tenere alta la guardia per evitare tempi troppo lunghi nei rimborsi che mettono a rischio la sopravvivenza delle imprese”.
Particolare attenzione alla questione è rivolta da Confagricoltura Brescia, operativa in un territorio dove sono presenti 573 allevamenti e 13,5 milioni di capi avicoli. “Ringraziamo anche i consiglieri regionali che si stanno occupando di questo tema – dice il direttore Gabriele Trebeschi – e che si fanno promotori della tutela della nostra agricoltura in Europa, coinvolgendo i parlamentari europei: le risposte dell’Ue sono troppo lente ed è quindi importante che i nostri rappresentanti le sollecitino con decisione”.