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Dal 5 al 7 aprile torna Lombardia Carne

Tutto è pronto per il principale evento fieristico della città di Rovato e delle carni rosse, in programma il 5, 6 e 7 aprile al centro fiere del Foro Boario. Il mondo della carne torna protagonista a Rovato per la 134esima edizione di “Lombardia Carne”, appuntamento specificamente dedicato a questo comparto agricolo. Confagricoltura Brescia, come da tradizione, sarà presente con uno stand per tutti e tre i giorni di fiera, all’interno del quale accogliere soci, amici, personaggi del mondo politico e istituzionale e stakeholder, e con un convegno tematico. Venerdì 4 aprile alle 10, nella Sala del pianoforte in municipio, si terrà il confronto dal titolo “Benessere animale e allevamenti, analisi del sistema Sqnba per i settori zootecnici” insieme ad alcuni dei principali esperti dell’argomento. Per il settore del latte questo è un periodo positivo; la principale criticità è legata al Sistema qualità nazionale benessere animale Sqnba standard volontario, che diverrà obbligatorio da giugno. Il Sistema è voluto dal ministero, purtroppo senza grandi condivisioni da parte delle organizzazioni agricole e dell’industria, perché, di fatto, presenta notevoli difficoltà ed è sostanzialmente inapplicabile per la grande maggioranza delle stalle italiane. Prevede diversi aspetti sia strutturali (es. gestione vitelli) sia tecnici (es. gestione antibiotici e soglia massima delle cellule portata da 400 mila a 300 mila).

Lombardia Carne si apre sabato 5 aprile alle 9, mentre domenica è prevista la mostra mercato del vitellone da ristallo, del bovino da carne, degli equini e degli ovicaprini, con esposizione di macchine agricole e prodotti connessi e degustazione di prodotti tipici del settore (le premiazioni ufficiali si terranno nel pomeriggio). “La filiera della carne bovina – dichiara il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli – è un tassello importante dell’economia agricola bresciana. Il futuro del comparto è legato alla connotazione da dare alle nostre produzioni nazionali, promuovendone tanto la territorialità quanto la qualità. Per questo servono azioni che permettano ai consumatori di percepire la reale differenza del prodotto e una maggiore propensione a premiare la qualità. Per favorirne la competitività oggi serve una politica a lungo termine, partendo dal rafforzamento dei rapporti tra produzione e distribuzione”.

 


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