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La replica del Presidente a Francesco Bettoni
01.10.2016

La replica del Presidente a Francesco Bettoni

Carissimo Socio,

sabato 1 ottobre, alla fiera di Brescia, abbiamo festeggiato in una cornice straordinaria i cento anni della nostra Unione provinciale agricoltori - Confagricoltura Brescia. È stato un evento importante e credo anche particolarmente apprezzato.

Ho però letto con rammarico la lettera inviata alle redazioni dal mio predecessore alla guida dell’organizzazione, il dottor Franco Bettoni, e sono costretto a fare alcune precisazioni.

Bettoni scrive che avrebbe voluto inserire una propria testimonianza nel libro, ma gli è stata negata questa possibilità. Francamente, non capisco il senso di questa frase. La redazione del testo è stata affidata a un professionista che, sulla base delle fonti documentarie disponibili, ha ricostruito la storia dell’Upa come cronaca di fatti, priva di valutazioni critiche.

Le uniche dichiarazioni presenti sono riprese dai giornali dell’epoca.

Bettoni è stato presidente dell’Unione provinciale agricoltori dal 1982 al 2012. Un periodo di tempo molto lungo, forse troppo come ha sottolineato il nostro presidente nazionale Mario Guidi, spiegando proprio sabato sera come sia importante il ricambio al vertice delle organizzazioni. In ogni caso, è stato un periodo intenso e credo che il libro riconosca ampiamente il lavoro realizzato dal dottor Bettoni al vertice dell’Upa. Come è giusto che sia, il “trentennio” del mio predecessore occupa circa 50 pagine in un testo di 225 che racconta cento anni di storia. Tutti i fatti descritti da Bettoni nella sua lunghissima lettera sono chiaramente presenti anche nel libro. Come dimostra l’indice dei nomi, l’attuale presidente di Brebemi è il personaggio più citato del libro insieme all’indimenticato presidente Domenico Bianchi.
Potrei continuare, ricordando l’elevato numero di fotografie che lo ritraggono e la modalità soft con cui sono stati trattati, grazie alla delicatezza dell’autore, alcuni episodi problematici per Bettoni, come appunto la presidenza di un’autostrada che ha sottratto terra agli agricoltori e continua a faticare a pagare i rimborsi oppure il fallimento, particolarmente doloroso per Brescia, del tentativo di conquistare la presidenza nazionale.

Non comprendo poi per quale motivo Bettoni scriva di non essere stato “personalmente invitato” alla festa del Centenario. L’ex presidente dell’Upa, che dal 2015 non ricopre più alcun incarico all’interno dell’organizzazione, nei tre anni in cui è stato presidente onorario (2012- 2015) non ha quasi mai partecipato ad una riunione del consiglio, staccandosi di fatto dalla nostra associazione. Il dottor Bettoni avrebbe potuto prendere parte alla nostra festa come tutti i soci di Confagricoltura Brescia che, come lui, hanno ricevuto l’invito cartaceo presso la propria azienda. Bettoni avrebbe potuto partecipare ad un momento di grande convivialità che sarebbe stato utile per stemperare le incomprensioni del passato.

Concludo sottolineando come trovo incomprensibile proprio il punto di vista che emerge dalla lettera del dottor Bettoni. Nelle righe finali è infatti presente un ringraziamento a tutti “per trent’anni di attività”. Peccato davvero che noi ci fossimo riuniti per festeggiare i cento anni, scegliendo di non personalizzare più la nostra organizzazione, di non limitarci ai ricordi personali di un periodo (per quanto lungo), ma piuttosto di avere uno sguardo più ampio su una storia secolare che continuerà anche quando noi non ci saremo più.

Francesco Martinoni